domenica 2 ottobre 2016

Trasferimento

Nonostante sia solo la seconda volta che succede, ho pensato fosse degno di nota scriverlo.

Nei weekend dopo il trasferimento (di cui questo è ovviamente il secondo), faccio visita a casa. Sì, quella fuori città che è stata chiamata con questo nome più a lungo di altri luoghi fisici in cui sono stato.

Pensavo che è comunque curioso: arrampicarsi in auto su queste colline, lasciandosi lontani le luci e gli edifici della città per addentrarsi nelle strade alberate, con la vista sui campi e laggiù, lontano, sul lago e poi, ancora più in là, su quei stessi edifici.

Sembra di spostarsi, oltre che in senso prettamente fisico anche in senso mentale, andando a vedere dove sono nato, cresciuto. Con i ricordi, non quelli precisi di una situazione accaduta o di un avvenimento particolare bensì la sensazione di sapere che questi colori, questi elementi del paesaggio, questa piazza, quel campanile, sono parte di quello che io sono e che volendolo potrei evocare qualsivoglia pensiero ad essi legato.

La transizione da un luogo all'altro (da casa fuori a casa in da city) è avvenuta comunque con facilità e leggerezza; sarà che comunque la distanza non è superiore a uno qualunque dei miei viaggi casa - lavoro odierni; sarà che è cosa già vista, in some fashion. La sensazione di libertà e autonomia è subentrata naturalmente; d'altro canto, accadde già nel 2013, l'Australia.

Vabbè, abbandono qui una sfilza di foto di questa transizione.



Sì, quello in blu dovrei esser io che faccio delle prove.











Prima...



...e dopo


In mancanza di un piano preciso, ne uso di approssimativi. Tutto nella wok of destiny!

Se ho fatto errori è perchè ho sonno.


L'autore, io, ora.