venerdì 27 dicembre 2013

Tiriamo le somme

All'avvicinarsi della fine dell'anno (e della ripresa dei corsi) invece di cercare di mettermi a studiare algebra ho deciso di scrivere qualche opinione su quest'anno che è stato così strano e unico, ma che a conti fatti purtroppo non ha portato troppe cose di buone.

Sembra ieri, quando esattamente un anno fa ero arrivato al fatidico "final countdown", in quanto mancavano solo quattro giorni alla mia partenza alla volta dell'Australia.


Di sicuro un album a cui devo molto per avermi sostenuto durante i preparativi, tranquillizzato quando sono stato in crisi sia nel viaggio di andata che in qualche momento della mia permanenza Down Under e infine ripescato per poterci identificare con i testi, è di un gruppo che ho visto come spalla al concerto degli Opeth a Mila
no, i Pain of Salvation, che allora non conoscevo.

L'album Road Salt One è qualcosa di eccezionale, fuori dal comune, che spazia in moltissime emozioni, dall' urlo disperato di No Way:




 But still I'm crying, feels like bleeding from two self-inflicted wounds.
                       Young and helpless, treading water in a cesspool of maroon.


Feels like dying, feels like dying... But I'll live!

But I'll live!





ad un riferimento fin troppo ovvio per qualche persona, cantato in She Likes to Hide che più di una volta mi sono ritrovato a tuonare distruggendomi le corde vocali guidando in auto:





She told me that she'll be fine, and she's all mine,
But I'm pretty sure that she lied.
See, she likes to hide.


Il pezzo più straziante e commovente però penso sia proprio Sisters:


When all are dizzy and happy from too much wine
I leave the party behind
To be alone with my thoughts and this spinning mind
Through this cold night
But there she stands

(...)

If she looked me deep into my eyes
And softly asked me too
I'd be in her bed and in her flesh
And waste a life I knew

So I hold my breath and close my eyes
And focus on the wine
Let this trembling moment pass us by
So I could say goodnight

(...)

So we hold our breath, and close our eyes
And take a sip of wine
But this thirst has emptied every glass
And we should say goodnight

...God, help me say goodnight.


Per concludere l'elenco delle canzoni più significative di questo album, cito Of Dust, che riporta l'attenzione sul fallimento:


Come break my bones, come spread my ashes.
Come wear me down, come wear me down.

In life a king, in death a failure.
Come help me cry, come help me cry.

(...)

Dust in my throat, dust in my nostrils.
Dust in my mouth, dust in my eyes.
From dust I come, through dust I wander.
Dust I'll remain - dust all I am.


Quasi dimenticavo; in fondo, come ultima canzone, vi è il monito che l'autore si propone per non cadere nuovamente in errore, cosa che dovrò fare pure io. Signori, con un profondo sospiro, Road Salt:

This time I'll try not to get hurt
This time I'll stay untouched with pain and dirt
This time I'll stick to what I've learned
This time I'll fly so low I won't get burned


Maybe it's not enough
Maybe this time it's just too much
Maybe I'm not that tough

Maybe this time the road is just too rough
Walk down, so I sit down, mmh...

I've walked this road so many years
I've worn down all my boots, I've cried all tears
So many crossroads left behind
So many choices burned into my mind


(...)

To take me home
To take me home
To take me home
But I walk on





Un altro album che ha significato molto per me è stato la nuova release dei Daft PunkRandom Access Memories che a parte i due singoli semplicemente catchy, contiene delle descrizioni dei miei pensieri al tempo, in particolare Touch

Kiss
Suddenly alive
happiness arrive
hunger like a storm
How do I begin?
A room within a room
A door behind a door
Touch, where do you lead?
I need something more


Tell me what you see
I need something more



Oh, Hold on
If love is the answer you hold... hold on 



Touch
Sweet touch
You've given me too much to feel
Sweet touch
You've almost convinced me I'm real
I need something more
I need something more



E ora cambiamo un po' musica; sì, perchè nonostante sia diventata una canzone pop, quando lo divenne in Australia la detestavo abbastanza perchè sparata come sveglia dalla francese casinista di cui ho narrato nelle cronache "The Australian Days" che potete ripercorrere grazie al tag ad ogni articolo; ora tuttavia è una canzone che spesso e volentieri mi ascolto per celebrare piccole vittorie (vedi esami o avvenimenti). Questa canzone è Can't Hold Us. Sempre dall'album di MackelmoreThe Heist, sono degne d'attenzione Make the Money e Wing$.





Cecchè ne diciate, anche Get into my Car entra di pieno diritto nelle mie canzoni più ascoltate di questo anno.




Further updates (soon?) will come.































mercoledì 25 dicembre 2013

Il solito

Ancora una volta ci ritroviamo nel periodo festivo, con le sue solite sequenze di azioni: auguri, scartaggio di regali (e palle), golose abbuffate (probabilmente l'unico motivo per cui riesco a sopportare questo periodo) e la settimana prima di quella celebrazione così ritenuta importante che è il capodanno si trasforma in una caccia al tesoro di persone con cui passarlo, luoghi o troppo lontani o troppo costosi o troppo e basta, le spese, le storie, i saluti.

Questa seconda metà dell'anno dal ritorno dall'Australia è stata per me abbastanza piuttosto negativa (leggasi una merda).

Sì, perchè oltre alle delusioni di tipo sentimentale - decisionale - sociale, sono tornato e ho trovato tutto com'era prima; i miei genitori uguali, i luoghi e le persone che frequento uguali, le abitudini sempre quelle.

Io purtroppo sono cambiato, a detta di diversa gente, e sono piuttosto convinto che questa certa gente ometta volontariamente "in peggio".

Più cinico, svogliato, infastidito e con le sfere più traslate che mai.

Sopporto il frastuono delle riunioni familiari in ossequioso silenzio, cercando di trattenere i neuroni dal andare ad assalire la miriade di cuginetti urlanti che mi attorniano, ascoltando i discorsi "degli adulti" e sentendo che anche quelli non sono cambiati; l'hype al raggiungimento della mezzanotte del 24 dicembre è ai minimi storici.

Un po' questo comportamento da parte mia è voluto, un po' è indotto; nelle poche occasioni in cui decido di vedere se "unirmi" al "nemico" si rivela divertente, ne rimango ogni volta con l'amaro in bocca, vedendo che nelle occasioni successive viene richiesto a gran voce un tale comportamento, mentre io lo considero un grande errore; pertanto ritorno nel mio inattaccabile vocabolario di risposte striminzite onde evitare discorsi che sicuramente andrebbero a parare in argomenti dei quali o ne esce una discussione a millemila decibel o mi devo zittire per mancanza di informazione.

Senza contare poi che i commenti sul mio fisico sono stati quasi il topic della serata, fantastico oh.


Il pensare poi che un anno fa mi preparavo ad un salto in avanti dato dalla mia partenza verso l'altra parte del mondo, mi porta un po' di pensieri anch'esso, in particolare di nostalgia.
Non sto studiando abbastanza per l'esame di algebra e non so nemmeno se lo darò in gennaio, nonostante sappia già che si tratta di una pessima idea, ma d'altronde è di una difficoltà piuttosto rilevante.

Si preannuncia un capodanno all'insegna di tristezza e regrets.

Per concludere, non vi auguro quindi delle buone feste, augurio piuttosto vuoto e senza senso: dirò quindi, buoni pasti e che la digestione sia con voi.


lunedì 9 dicembre 2013

dicembre

E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che vi ho parlato delle mie vicissitudini, pertanto ecco qui un nuovo aggiornamento.

I corsi sono terminati e il periodo di "pausa" tra un esame e l'altro si preannuncia come insopportabile a causa delle solite persone che, nonostante la mia età, pesano come non mai sulla mia quotidianità in senso negativo.

A gennaio darò (o almeno, ci proverò) a dare l'esame di algebra, ovvero il secondo che mi manca e che si rivelerà essere uno scoglio parecchio difficile da superare.

Come al solito, in questa fredda stagione divento un po' così, strano (più del solito).

Sarà che l'anno scorso in questo periodo stavo affrontando gli ultimi giorni e mi preparavo a partire, sarà che da qualche giorno c'è stata una data che è per me importante (o lo sarebbe stato); sarà che la fine dell'anno è anche il momento nel quale ci si rende conto che, per quanto siano particolari e speciali le cose che facciamo durante gli altri mesi, arrivati a questo punto tutto si piega all'inesorabile susseguirsi dei giorni, ricordandoci, con le solite ricorrenze, che ogni anno è uguale, che finito l'anno ne inizia un altro, che è sempre la solita solfa.




sabato 9 novembre 2013

nine_eleven

Eccomi qua, anche se dopo un periodo di silenzio stampa, a scrivere nonostante il vicino stia trapanando il muro adiacente al mio e la cosa non è che mi sia di molto aiuto per pensare; anzi, per fortuna che non ho fatto nottata, altrimenti sarei decisamente più infastidito..

Sì, perchè nel prossimo post (questo) ogni volta che pensavo a cosa scriverci avevo due idee, che si escludevano a vicenda. Quindi scriverò una delle due, quella che ho in mente ora.

(Ho avuto notizia del risultato del primo esame di algebra e diciamo che non è stato esattamente il modo più simpatico con cui iniziare l'uni dato il risultato... Ne avevo il presentimento comunque, e stranamente ho visto delle reazioni opposte a questa notizia da parte dei genitori)

Volevo parlare di quello che è successo in quel dell'Australia, la notte del 15 febbraio, giorno del mio compleanno.

Non è molto limpido ciò che successe, (ehm, ehm...) ma purtroppo le conseguenze lo sono.



E' infatti successo che delle note di una canzone suonata dalla chitarra di questa tedesca mischiate alla mente annebbiata dal beveraggio, hanno fatto il loro sporco lavoro, e riportato a galla pensieri che erano rimasti sopiti per qualche mese, e che da quel giorno mi turbano l'esistenza; al punto che le ultime settimane Down Under sono diventate una sofferenza per questo.

Pensieri di una persona, di un tempo passato che ancora non ho trovato il modo di superare e che ogni giorno mi ricordano del mio fallimento nell'avanzamento.
Pensieri alimentati dall'ipotesi di un futuro ricongiungimento, e quindi in una protrazione della sofferenza.

Non c'è giorno, e momento in ogni giorno, in cui non venga assalito alle spalle da questi pensieri che mi sconfortano non poco; che mi ricordano cosa non ho, e cosa non sto provando a fare per recuperare.

Piccole, minuscole cose fanno scattare questo; ed anche questo è il problema, forse è soprattutto questo il problema, il fatto che basti così poco, piccoli elementi quotidiani, semplici posti, o frasi, o anche solo semplici parole. Canzoni, note, sigle, 2 lettere sono sufficienti.

Probabilmente, questo ritorno si è rivelato una cosa più grande di quello che pensassi, essendo che si perpetua ancora, nonostante da febbraio siano passati parecchi mesi.

Scriverne probabilmente non aiuterà, ma questo è il motivo che si cela dietro diversi gesti, diversi discorsi che cerco di evitare..




"E a volte, l'unica soluzione per non pensarci rimane alzare il volume, fino a che non fa male, fare sì che vuoti beat elettronici anestetizzino e zittiscano i pensieri, almeno per un poco, almeno per un'ora.....".  - A.Q.





(Ogni volta che inizio a scrivere, non riesco a dire tutto quello che mi passa per la testa riguardo l'argomento; le cose si nascondono, come se non volessero essere dette. Si lasciano rincorrere, (come usavo io per giocare (non posso scrivere le cose senza triggerare, goddamnit) prendere per la coda, come se giocassi con loro, e ciò che mi rimane in mano è la coda, frammenti del pensiero originale.


venerdì 18 ottobre 2013

Update

Salve fedelissimi,
Vi scrivo oggi per aggiornarsi sul procedimento dei miei studi universitari.

Sto cominciando ad ingranare, i mal di testa sono diminuiti sensibilmente, ogni giorno studio quando torno a casa, cosa per me nuova (nonostante raramente vada oltre le 5 e mezza) e, anche se a volte a distanza di ore o giorni, capisco un po' alla volta gli argomenti affrontati. Nonostante siano passate solo 2 settimane poco più, la mole di appunti fa sembrare che sia passato almeno 3 volte questo tempo.

Come sempre non penso al fatto che avrò 3 anni da passare cosi, ma non é importante.

E poi oggi é venerdì, tempo di alleggerire un po' i pensieri!

domenica 6 ottobre 2013

>>

Here we go, è un'altra di quelle domeniche passate con le palpebre pesanti a trasferirsi da letto a divano, da divano a computer, da computer a qualche libro per senso del dovere (ed esami incombenti).

Una di quelle domeniche in cui il tempo è grigio, lo stomaco ancora sottosopra e la testa pesante che non può far altro che constatare che sarà una giornata più improduttiva di altre, e che non ci possiamo fare molto; infatti sforzarsi vuol dire forse peggiorare.

Un giorno che si perde tra i tanti che sono stati come questo, eppure ogni volta che si ripresenta porta con sè la pesantezza delle ore che vivo aspettando che la giornata finisca.

Qui, lontano da qualunque cosa, ancora una volta.

giovedì 3 ottobre 2013

update 3/10

Eccomi qui, dopo questa giornata che si è rivelata veramente molto lunga.

Ho incontrato una persona che mi sta molto a cuore, e questo ha avuto un effetto benefico, al punto che il pensiero di dover ritornare alla consuetudine è stato per me piuttosto sconfortante.

Questa persona ha nuovamente portato a galla quello che purtroppo sono al momento: insoddisfatto, infelice e senza idee per riuscire a sistemare le due precedenti.
Incastrato tra opzioni inattendibili, ancorato ad un ricordo che non riesco a mollare nonostante il tempo ormai trascorso.

Credo che potrò ricominciare e riuscire a cambiare una volta trovato una direzione veramente efficace per me, e spero anche che ciò accada presto, dato che va avanti da ormai troppo tempo.

Purtroppo, appartengo alla tipologia di persone che non parla spesso ad altre persone dei miei problemi, e che li riversa invece in questo spazio virtuale, così, se entrate convinti di leggere cose spettacolari nel mio blog, beh, rimarrete delusi, almeno la maggior parte delle volte.



mercoledì 2 ottobre 2013

4risate_inpadella

Vi racconto l'ultima.

Ieri sera, a causa di una mutua collaborazione tra diverse persone nel mio recentemente acquistato strumento di sfogo (questo), si erano fatte le 00:20. Il genitore incazzato scende, chiedendo con fare piuttosto minaccioso che ci facessi ancora alzato dato che l'indomani sarei dovuto andare all'Università.  La parte più importante del discorso fu la chiusura quando se ne andò, qualcosa del tipo: "ma chi vuoi prendere in giro, vai a cercarti un lavoro" che mi ha fatto pensare per diverso tempo prima di dormire e causato un risveglio non dei migliori.

Si, perché ho valutato veramente l'ipotesi.

Ma per ottenere finalmente un autonomia e potermene andare di casa e non dover rivedere loro e non dover stare a sentirli, poter fare come un maggiorenne qualunque.

Il fatto é che l'università di per sé é la celebrazione della persona come individuo autonomo, dove andare o non andare a lezione, studiare o non studiare, esami o non esami, sono solo scelte dell'individuo.

Questo per dire che SO che sta diventando tardi e che sarebbe meglio andare a dormire, ma per il momento, io, individuo autonomo, DECIDO di non farlo. Non sono un bambino piccolo.

E poi neanche la frequentasse LUI l'università, neanche l'avesse pagata LUI l'università; vengo interferito anche ora che prendo scelte e decisioni per conto mio.

Il colmo é poi che lui é stato uno di quelli che ha insistito di più affinché studiassi. Ironico, no?

domenica 29 settembre 2013

Dadà

Eccolo qui, ancora una volta, ad imbrattare il bianco foglio elettronico con pensieri come al solito non proprio esaltanti.

Benvenuti in questa piovosa domenica alle porte di Ottobre, ed anche all'alba di quello che dovrebbe essere un nuovo inizio per me, con la ripresa degli studi universitari che avverrà martedì.

Purtroppo parto poco convinto, e i demoni del mio futuro in mano alle circostanze ma comunque incentrato sulla triste routine di sveglia - lavoro insoddisfacente - rientro - restart fanno capolino ancora una volta a ricordarmi che per evitare questo il momento di agire dovrebbe essere questo.

Dovrebbe.

Dico dovrebbe, perchè non riesco a trovare qualcosa per la quale valga veramente ripartire, spaccare il mondo a metà; un obiettivo, una persona in cui credere, qualcosa.

Questo non aiuta, e i pomeriggi passano come sempre, su uno dei miei passatempi preferiti, che mi prende così tanto tempo...

venerdì 20 settembre 2013

Wake me up when September ends?

'Giorno.


E' ormai quasi una settimana, che, fatta eccezione per sabato e venerdì sera, mi sono inflitto in un regime di clausura basato su acqua (dai 3 ai 9 litri al giorno), semi di zucca (quantità variabile ma ne rimangono ben pochi) e cereali (shottata una scatola ieri pomeriggio) e una fin troppo abbondante dose del gioco preso il giorno dell'esame di ingresso per l'università (che, per inciso, non ho passato) Guild Wars 2.



Questo regime ha portato ad uno sviluppo del mio già evidente polso da gamer, ingrandendo il callo che, se continua di questo passo, credo arriverà ad assumere una propria personalità, dandomi consigli riguardo con cosa vestirmi ed altre belle cose.

Sfortunatamente, ha procurato un sempre maggiore dolore alla schiena, vista la molteplice quantità di ore che utilizzo il mio macchinario; stamattina questo dolore è diventato piuttosto preoccupante, per cui oggi cercherò di farmi un giro, così da evitare, almeno per un poco, i soliti commenti genitoriali ("ancora lì?", "ma non studi?", "esci!" etc.) e magari recuperare completamente la mia schiena.
Tutto è dovuto a questa sedia schifida che, nonostante sia imbottita di cuscini, si rivela uno strumento di tortura a lungo termine.

Come dicevo, nonostante speranzoso per quanto riguarda l'esame, non l'ho passato; credo la colpa sia ad attribuire a quelle domande di cui non ero sicuro o a quelle che ho deciso di fare per ragionamento in modo da raggiungere la soglia minima per passarlo.

L'esame non è vincolante, quindi mi iscriverò lo stesso all'università, nonostante una buona dose di inerzia mi voglia trattenere alla mia vita attuale, che sono conscio di non poter continuare per molto.

Ho appena amaramente scoperto che è già venerdì! E io che ero convinto fosse giovedì.. Ottimo -.-

Martedì mattina dovrò recarmi a Padova per terminare l'immatricolazione, anche se per il momento il sistema universitario non sembra volermi aiutare molto, con indicazioni mancanti e altre vari problemi.

Spero che iniziando l'università mi passi almeno un po' quest'apatia, mi venga la voglia di studiare anche se le materie sono del tipo "challenging", ovvero cose che mi devo impegnare per capire, e che il conoscere nuove persone mi stimoli a fare di più..

See ya




domenica 25 agosto 2013

Back

Eccolo qui, rincasato dopo una a dir poco fuori dall'ordinario settimana a Pag, Croazia.
Tralasciando i vari avvenimenti, ancora una volta, poco dopo il ritorno, sono stato accolto a suon di parole rudi ed ordini; ancora non viene percepito che questo perpetrare un'ostilità mi allontana sempre di più, e arriverò ad un punto di rottura pure io, nonostante la mia pazienza.

Domani inizio lo studio in preparazione per l'esame di ingresso alla facoltà di Informatica a Padova, cosa della quale non sono molto convinto.

Ma d'altronde non posso andare avanti a vivacchiare, no?

mercoledì 14 agosto 2013

Chiuso.

Le giornate al limite dell'improbabile credo si meritino un post al limite dell'improbabile.

Infatti, dopo l'ennesimo pomeriggio passato a ripetermi che chi viene alle mani per primo diventa automaticamente dalla parte del torto, alla sera le cose sono pure degenerate oltre a questo.

Mi spiego.

Stavo passando tranquillamente il mio pomeriggio guardando un film, da solo in casa, mentre l'inutile se ne stava fuori con cugini e amici vari. Al suo ritorno, mi sento dire di abbassare la musica, che doveva usare il computer portatile.

Ora, se l'italiano non è un' opinione, il computer portatile ha quell'intrinseca facoltà di non esser vincolato ad un posto, ovvero, di possedere l'attributo di essere mobile, da cui prende il nome, portatile.
Assodata la non vincolatezza di un computer portatile, mi sono dovuto sorbire "dispetti" di ogni tipo (spegnimento ripetuto di modem, musica sparata per disturbare il mio ascolto) di fronte al mancato abbassamento del volume, non esageratamente alto (come se fosse questo il vero problema).

Tutto questo per non sfruttare quella facoltà posseduta dal computer portatile, il potersi spostare con esso, possibilmente lontano dalle mie sfere.

Oggi è il giorno in cui dato l'ennesimo episodio di comportamento scorretto dell'animale che condivide il mio stesso patrimonio genetico io, in gran pompa e avendolo dichiarato apertamente anche a lui declamo:

addì 14 agosto 2013,
dopo l'ennesima mancanza di rispetto e aver assodato che mi ritrovo davanti
uno dei più grandi bugiardi, leccaculo aprofittatori che io abbia mai conosciuto nelle porzioni di mondo che ho esplorato,
dichiaro guerra di durata illimitata a quello sbruffone che mi ritrovo
come fratello 
che tutto tranne questo, si è rivelato essere sin da quando ha più di 10 anni.

Possano cascarmi le palle se non tengo fede a questo scritto.

Con un giramento di coglioni come non pochi,

Thomas Rappo.



Se poi ripenso che ha pure avuto il coraggio di "stare male" (leggasi: fare la vittima) quando l'ho dovuto salutare all'aeroporto prima di partire per Sydney, all'accoglienza che ho avuto al ritorno, ogni epiteto che gli attribuisco trova prova concreta.




mercoledì 7 agosto 2013

Reason #1

Ho appena notato di aver varcato la soglia delle 10 mila visualizzazioni e, ancora una volta, vi sono molto grato di questo risultato; sapere che ciò che decido di condividere viene letto (e spero apprezzato), è una fonte di soddisfazione ed un incentivo alla produzione.

Quest' oggi vi voglio parlare della fine di uno dei molti motivi che mi hanno fatto tornare dall'Australia, ovvero le vacanze trascorse a casa di un carissimo amico in compagnia di altri amici comuni.
Reduce da una semestrale permanenza in ostello e rimembrando le scorse edizioni di questo evento sapevo cosa aspettarmi una volta finito questo lasso di tempo.

E invece, ancora una volta sono preso in contropiede; il ritorno alla solitaria Villabalzana, con niente se non persone con le quali non sto molto bene assieme, dove ogni azione o inazione è criticabile, mi piomba addosso in maniera piuttosto pesante.

Il rientro alle mura domestiche è un gesto che mi pesa e mi mette dubbi riguardo alla mia sete di autonomia, o perlomeno, di una, almeno di poco, maggiore libertà; non di grandi cose, ma il semplice criterio del "vivi e lascia vivere" e un rapporto basato su richieste e non imperatività.

Il peso della scelta universitaria è ancora qui, che mi ricorda che con amarezza devo accettare il piano B per il mio prossimo futuro.

Ma a quanto pare, come dicono i Rolling Stones, "You can't always get what you want".

domenica 21 luglio 2013

Semplicemente, Estate.

Il sole.
La luce che dona alle cose un'aria diversa.
I colori diventano più intensi, tanto da vederne di diversi dal solito.
Il profumo della gialla erba rovente si diffonde nell'aria, rimanendo di fondo, senza diventare fastidioso.
Il frinire esasperato delle cicale che si lamentano dei numerosi gradi Celsius.
Le risate degli amici, radunati sotto un portico, quasi come seguendo un antico rito di ricongiungimento.
La musica nell'auto, che a tutto volume si diffonde tra i monti Berici, mentre me ne sto con il braccio fuori dal finestrino.

Il fuoco acceso nel campo crepita, mentre vengono aggiunti altri rametti secchi.
Le stelle si distendono fino dove l'occhio riesce a vedere, e la città lontana è anch'essa una miriade di luci.
Gli insetti che saltano come forsennati spaventati dal passaggio delle persone, spaventate anch'esse.
L'atmosfera è distesa, le parole scorrono leggere come un piccolo fiumiciattolo a fine primavera.
Ogni tanto, un insetto apparentemente più pericoloso, riporta all'attenzione i pigri umani che se ne accorgono e che con un urlo o uno scatto, si portano velocemente fuori portata.

Passare per la città deserta, vedere l'asfalto tremolare.
Uscire di sera, e non voler rientrare in casa, anche se l'ora è tarda, la temperatura è così semplicemente adatta a stare fuori, anche se non si fa nulla di particolare, anche se il giorno seguente l'ora di risveglio è semplicemente sbagliata per questa stagione.

La camicia bianca sporca del verde dell'erba.
I pantaloncini neri con le macchie di terra.
Le ginocchia rosse.
L'auto che sembra sia stata attraversata da un uragano.
Le scarpe con le erbacce dentro.

La pioggerella leggera che inizia a scendere.

E' una stagione fuori dal tempo, nella quale non si riesce con facilità a pensare al dopo, a fare progetti seri e lontani nel tempo, dove le idee sono fantasiose ed esagerate, e a volte vengono pure realizzate, tra una risata generale e un paio di drink di troppo.

giovedì 18 luglio 2013

Itaglians

Oggi mi è stato scherzosamente fatto notare che dopo una settimana così intensa di lavoro, le "palline spaziali" avrebbero aumentato le loro dimensioni in maniera stellare.. Ed è parzialmente vero!

Ma andiamo con ordine.

Al momento sto facendo un lavoretto temporaneo presso una persona a me vicina che mi vede girovagare per tutto il Veneto per diverse centinaia di kilometri ogni giorno.
Questo girare e vedere molte persone, perlopiù al volante o comunque in viaggio mi fa sorgere ogni giorno diverse "peculiarità" tipiche dell'italiano medio:

- prima tra tutte, una generale sfrontatezza e maleducazione al volante: ad esempio, nelle corsie di immissione, spesso e volentieri spuntano questi "proiettili" che si imbucano ovunque, etc.

- il mancato utilizzo di un semplice, diffusissimo, elemento con la quale ogni auto è equipaggiata:


Questo è ancor più fastidioso e pericoloso quando succede in autostrada, dove sorpassi e cambi di corsia vengono fatti secondo la regola  "ma io non la metto mai".

- in autostrada non ne parliamo: a causa di una mancato senso del pericolo e dell'ordine, spesso mi capita di vedere colonne in terza corsia con le altre 2 sgombre; e in questi casi sopraggiunge l'idiota che supera a destra facendo zig zag di 3 corsie alla volta.

Come se non bastasse avere a che fare con questi elementi per il mio lasso di tempo lavorativo che si snoda da un'ora di punta ad un'altra, alla sera tornando a casa sono costretto ad affrontare un'altra grande piaga sociale - stradale. Loro:


I tristemente famosi ciclisti primaverili - estivi, che, presi dalla foga del bel tempo, decidono di pullulare in sciami venefici le strade per Villabalzana, diffondendosi nei modi più molesti che riescono, a mo' di un cancro.

Si possono vedere sovente in mezzo alla carreggiata, disposti in modo da occupare tutto lo spazio disponibile, convinti di star facendo il Giro d'Italia, pedalando sbilanciandosi da una parte e dall'altra, nonostante siano ben equipaggiati di cambio Shimano a millemila rapporti.
Altra formazione d'attacco molto comune è quella a coppie, o triplette, che mi ricorda particolarmente bene questi animali:


Per chi non lo sapesse, questo tipo di uccelli è detto "inseparabili".
Questo nome se lo sono guadagnati semplicemente vivendo: infatti, sono sempre a coppie, e qualora vengano separati l'uno dall'altro, non riescono a sopportare la cosa e decidono di farla finita.

Allo stesso modo dei teneri pappagallini, questi umani in possesso di 2 ruote e mezzo cervello (il 90% di essi almeno) se incrociati lungo la strada si rifiutano di separarsi l'uno dall'altro, al costo di ostacolare il passaggio di qualunque cosa sia nelle loro vicinanze; animali, automobilisti furenti/ in ritardo a causa loro/ con le balle girate a prescindere.

La cosa migliore è trovarli dietro una curva in salita, come se la strada fosse in ottime condizioni e garantisse una visibilità eccelsa.

Questa piaga inoltre manifesta sintomi da eroismo; infatti, se rimproverati con un colpetto di clacson per far presente la presenza di altri oltre a loro per la loro formazione o posizione lungo la strada (che sottolineo non appartiene a loro),  sono capacissimi di scatenarsi in improperie e gesti non facilmente equivocabili nei confronti dello sfortunato che li incontra.

Quasi più fastidioso ancora è incontrarli lungo la parte dedicata allo scorrimento delle auto con la pista ciclabile a mezzo metro di distanza. In questi casi siamo davanti ad individui che meriterebbero una sanzione pecuniaria di diversi zeri solo per l'arroganza e la deliberata ignoranza.

Questa serie di comportamenti si sta dimostrando piuttosto fastidiosa, e se continuerà così, un giorno farò una Strafexpedition, una spedizione punitiva, in puro stile guerilla, con un auto e qualcuno a bordo equipaggiato con pistoletta a pallini, in attesa di incontrare il ciclista più maleducati di altri per fargli notare la propria sfrontatezza.

martedì 16 luglio 2013

Ovviamente, poco dopo aver parlato della mie giornate improduttive, sono stato reclutato per aiutare a fare lavoretti qui e lì', che mi prendono alle volte anche quasi 12 ore al giorno.

Pew, sono stanco, e non vedo l'ora di andare a fare le vacanze da un caro amico in città.

Probabilmente, durante quei giorni girerò anche il vlog post Australia, visto che in questi giorni venendo in contatto con molte persone e vedendone molte, le comparazioni tra un paese e l'altro mi sorgono spesso.

martedì 9 luglio 2013

Days

Ennesima giornata inproduttiva, andare a letto dopo aver passato la maggior parte del giorno solo a svagarmi  purtroppo è la cosa che più di frequente accade in questi giorni; tanti pensieri per la testa, poche soluzioni e molti azzardi; la libertà di scegliere è dolore, sapendo che ad una scelta corrisponde una perdita di un qualcos'altro.

Immagino che sia "colpa" della vita che è fatta così.

Suggerimenti di improvement su me stesso che posso fare finchè in questa fase di malleabilità?

mercoledì 3 luglio 2013

Post Australia PT.1

1 luglio 2013

E così, rieccoci tornati alla vita "normale", dove ogni cosa è la stessa (o quasi), dove il crescere in questo piccolo
villaggio di provincia credo abbia segato la mia voglia di vivere con la sua monotonia e mancanza di stimoli, e con me, che
ancora una volta, mi trovo in difficoltà e senza vedere le possibilità di un cambiamento effettivo.

Il sentore di già visto, il "calore" dei posti e degli ambienti conosciuti, senz'ombra dubbio è una cosa che mi
si è conficcata nel cervello, e trovare un modo di liberarsene è quanto mai difficoltoso.
Questo periodo di stasi, nel quale ho la temporanea libertà di poter scegliere in che direzione dirigermi,
ma allo stesso tempo avendo presente delle scelte più indicate di altre, è qualcosa che si è già ripetuto,
nonostante sia abbastanza sicuro che sia la prima volta che mi accade a 21 anni, in questi modi, in queste circostanze.

La mia vita è stata un costante altalenarsi di sensazione di "già visto" e di rare eccezioni. Sempre, anche in Australia è capitato
spesso. Mi sembra quasi di non esserci stato, ma nelle piccole cose, come farmi da mangiare o piegarmi dei vestiti,
il mio corpo ricorda di quando ero la' e facevo le medesime cose.

Svegliarsi in queste mattine d'estate, vedere il sole e il verde e il canticchiare degli uccelletti, è una visione che fin
troppo spesso ho avuto, e ormai non mi si confà più.
Il modo di evitarla è però a me sconosciuto, e andare via con quanto io sono ora sarebbe piuttosto difficile e forse anche deleterio per
quel famoso "individuo che potrei diventare".

Piccole cose sono cambiate in 6 mesi, ma ancora l'apatia che (mi) permea in questo posto è sempre presente, e
credo che finchè vi starò la situazione non cambierà.

Sarà che provo queste sensazioni perchè sono stato in una metropoli di 4 milioni  di persone fino a poco fa, ma credo sia
più una caratteristica (o maledizione) intrinseca di questo luogo.

mercoledì 26 giugno 2013

Update of Day of Surprises (più dettagli)

Scusate per gli ennesimi ritardi, cari telespettatori e telespettatrici, ma in questi giorni
sto avendo parecchie cose da sistemare, e molti insulti per il mio nuovo pc in particolare, in quanto
non volendo rassegnarmi a non avere un lettore cd, questo comporta un diverso numero di scazzi.

Ma ora sembra che sia tutto apposto, quindi posso tornare a picchiettare su questa tastiera meccanica
sbarluccicosa e rumorosa per raccontarvi di quello che è stato il rientro dalla lontana Australia.

Partimmo alle 11 circa di venerdì mattina dall'areoporto di Tullamarine, Melbourne.
Come per il precedente trasferimento nella città nel Victoria dalla grande Sydney, non ci controllarono
il peso del bagaglio a mano, e quindi le mille preoccupazioni, pesate di valigia al fine di controllare
se sarebbe valsa una multa o meno e le (mie in particolare) imprecazioni dovute al fatto di limare fuori etti su
etti (leggasi: abbandonando un paio di scarpe, buttando via il possibile e tagliando il cartoncino dei contenitori
delle componenti rendendomi un disperato esportatore) si rivelarono solo un fastidioso scherzo del destino.

In ogni caso, la compagnia con cui volammo, Air China, si rivelò, logicamenteò popolata in maggior parte da chinesi.

Non che abbia qualcosa contro, ma la tizia che avevo di fianco che tirava scatarroni degni di un nonno
campione di briscola nello stato del Texas non era esattamente il massimo della compagnia. Senza contare la lotta durata
l'intero viaggio per il controllo del bracciolo, nel suo caso con un atteggiamento piuttosto aggressivo, e non si
risparmiava "distrattamente" di urtarmi o cacciarmi i gomiti nelle costole.

Una volta arrivati a Shangai poi, appena scesi dall'aereo ci aspettavano 6 ore di scalo, rivelatesi 7 per via
del secondo ritardo su due; anyway, ci dirigemmo verso il ritiro dei bagagli per scoprire con sorpresa
che non potevamo raggiungerli, in quanto dovevamo passare un controllo per l'immigrazione.

Questo non ha molto senso, in quanto, non volevamo certo andare in giro per Shangai alle 11 di notte,
pertanto non necessitavamo un visto. I simpaticoni dell'immigrazione invece, oltre a rispondermi in malo modo e
avendo un atteggiamento decisamente non cortese ci fecero aspettare e compilari i moduli
per ottenere un visto temporaneo. Sempre la stronzetta seduta al suo banco, dopo 15 minuti di attesa, ha posto
il timbro del visto nella prima pagina che le è capitata a tiro, ovvero la terza. Ma sei scema? La prima e la
seconda pagina sono vuote, e tu mi cacci sto timbro del visto grande circa 10 cm (no joke) in terza pagine? Vabbè.

Ho scoperto poi che il timbro australiano mi era stato posto in una posizione ben peggiore, esattamente in mezzo al passaporto..
Immagino che quelli dell'immigrazione si divertano con queste piccole cose durante l'orario lavorativo.

Una volta girovagato l'aeroporto, che per inciso è enorme (ha più di 250 gate!), andammo a cambiare qualche soldo,
dove fummo chargati (tassati) di 10AUD solo cambiare i soldi. Passando sopra anche a questa, andammo a mangiare
nell'unico posto aperto, in cui nonostante avessero un menù parecchio interessante, dato l'avvicinarsi dell' l'orario di chiusura
(11 di sera, in un aeroporto enorme dove potrebbero fare soldi a palate stando aperti 24/24 ma vabbè)
ci gustammo un ramen per ingannare l'attesa, e ancora più importante, per rifarci lo stomaco dai non eccezionali
pranzi consumati ad alta quota.

La seconda parte del tragitto sfortunatamente non mi concesse abbastanza ore di sonno per poter arrivare riposato e
senza essermi sorbito tutto il volo. Quanto meno mi sono visto qualche film.

Complessivamente il viaggio è andato abbastanza bene nonostante si sia rivelato più lungo dell'andata, anche perchè
sapevo già che cosa mi aspettava (e non mi sono mangiato roba avariata prima di partire).
All'arrivo, dopo un attimo di spaesamento per non vedere gli amici venuti a recuperarmi e dovendo restituire la borsa
prestatami da Miky per trasportare le componenti (grazie ancora Miky!) mi accolsero con una borsata in faccia
ed un sollevamento inaspettato.
Il ritorno in macchina si è rivelato quasi inesistente, d'altronde con il metro sfasato da 2 voli di circa 10 ore
ciascuno sfido io! All'andata invece ebbi l'impressione che fosse infinito.. Probabilmente per la tensione,
l'impazienza e il salto nel vuoto.

Arrivato nella piccola Villabalzana, la prima vittima del ritorno a sorpesa è stata mia madre, che purtroppo
mi ha visto dalla distanza, e quindi non è andata esattamente come mi ero immaginato ma è stato
parecchio divertente lo stesso. I parenti tutti sono poi arrivati a scaglioni, e mi sono gustato tutte queste
reazioni meravigliate, sempre con l'adrenalina in corpo per l'emozione.

Una volta pranzato, con la piccola cricca mi sono dedicato al montaggio del pc, giusto per avere una mano
e qualcuno di un po' più competente che mi aiutasse. Inutile dire che il risultato è meraviglioso, e che soddisfa
questo sogno che avevo da un po' di tempo.

Una volta finito con l'assemblaggio, ci siamo diretti alla casa di un amico per preparare il piccolo party in onore del
mio rientro, ovviamente con il 90% degli invitati che non sapeva della mia presenza e che quindi ha comportato la ripetizione
dell'effetto sorpresa, personalizzato per ogni persona (circa), anche qui con grasse risate e racconti.

Invece di dormire fuori casa, ho ricevuto un passaggio fino alla magione, dove una volta riscontrato di non
esser in possesso delle chiavi e non volendo svegliare nessuno alle 3 di notte già dal gioro 0 del mio rientro,
mi misi a dormire all'aperto, con una temperatura gradevole e senza tanti problemi; lasciai un biglietto
sulla macchina di mio padre informandolo della non necessità del mio recupero, e della mia attuale locazione
dormifera; alle 5 di mattina, quando si alzò per andare a lavoro mi svegliò e mi cacciò a letto, dove andai senza molte
proteste.

Il resto dei giorni è stato un susseguirsi di altre sorprese, mangiate, saluti, e pisolini post - jet lag.

Fino a ieri, giorno in cui sono riuscito dopo mille peripezie a far sistemare la mia piccola auto, e oggi, in
cui sono riuscito a far funzionare il nuovo pc.

Appena riuscirò editerò il vlog dei sei mesi, e comincerò a editare quello dedicato al post Australia, purtroppo
ancora non sufficientemente corposo.

lunedì 24 giugno 2013

Day (???) Of Surprises.

EDIT: nemmeno oggi niente vlog, sorry.

Urca, in questo post di cose da raccontare ce ne sono parecchie.

Innanzitutto però volevo presentare le mie scuse a tutte le persone che ho gabbato facendo credere di essere ancora in Australia. Mi dispiace, ma certe reazioni che ho visto sono state a dir poco esilaranti, e che avrei dovuto registrare su nastro. A dire il vero l'avevo pensato già prima e ne avevo anche registrate un paio, ma poi ho deciso di tenermi queste emozioni nel ricordo (leggasi: pigrizia di tenere sempre la fotocamera a portata e molto più facile dimenticanza). Tra queste reazioni la mia top 3 è costituita da mio padre, mia cugina, e amici vari che erano piuttosto stupiti.

Eh sì, cari lettori e lettrici: la verità è che sono tornato in Italia il 22 giugno, e sarebbe molto apprezzato che non divulgaste la notizia (ancora per poco) visto che devo ancora finire di far fare infarti a qualche paio di persone.

Ho pubblicato due post farlocchi per reggere la storia finchè ero a Melbourne (tappa antecedente il rientro visto che avevamo acquistato il biglietto del ritorno da questa città) contenenti tuttavia informazioni veritiere: l'inverno in Australia è piuttosto strano!

Non saprei da dove cominciare... Ok, partiamo da qui.

Il mercoledì 19 giugno sono partito alla volta di Melbourne, dove mi sono fermato fino alla ripartenza alla volta dell'Italia il giorno 21 giugno.





Con il Miky mi sono diretto verso questa città al sud dell'Australia, dove ho potuto constatare che era "più" inverno che a Sydney. Purtroppo il tempo per fare i turisti non è stato molto visto i tempi stretti, e abbiamo anche preferito prendercela con calma e festeggiare (in piccolo) con persone e amici conosciuti in loco.
Sono in ogni caso soddisfatto di averla vista, mi incuriosiva e dal modo in cui mi è stata descritta diverse volte, avevo sviluppato una sana curiosità per la seconda città più grande dell'Australia.

Le foto nel mio profilo facebook arriveranno presto!

Oggi editerò anche il vlog dei 6 mesi, e quando avrò sufficiente materiale quello di Melbourne - aeroporti vari - e alla fine post Australia, che per il momento si sta rivelando di una stranezza esorbitante: ho come l'impressione di esser tornato da una vacanza; non molte cose sono cambiate, e sembra quasi di esser partiti 1 mese fa invece che 6 e mezzo.

Sono salvo e sto bene, anche se in molti mi fanno notare di esser dimagrito (ma nemmeno così tanto).

Ho cominciato ad informarmi riguardo al prossimo futuro e parrebbe che la scelta più probabile si rivelerà essere Informatica a Padova, anche se il pensiero di riprendere in mano numeri e lettere dopo 2 anni dall'ultima volta mi fa impensierire un poco.

Per chi non mi credesse e volesse una prova tangibile del fatto che mi ritrovo nella mia piccola Vicenza, ecco una prova fotografica (da notare che mi sono svegliato alle 5 e mezza per il jet lag, che fortunatamente non mi ha debilitato come molte altre persone che ho incontrato).



Il rig è pronto (il nuovo pc). E' una soddisfazione molto grande soddisfare questo desiderio che avevo da più o meno quando ho iniziato ad usare un pc. Ecco una foto anche di questo. (E credo che mettere il nuovo freezer di fianco alla mia postazione del pc sia la seconda cosa migliore di quest'estate)



I parenti tutti non sapevano del mio ritorno perchè gli amicccccccci sono venuti a prendermi all'aeroporto di Milano; inutile dire che è stato un momento bellissimo e mi sono fatto delle grasse grosse risate.




Man a mano che avrò materiale monterò il video post - Oz, e se riuscirò ad avere chiaramente in mente cosa dire farò anche un bell'articolone qui, solo su palline spaziali lolle.

Statemi bene, e se volete fare un saluto scrivetemi e possiamo trovarci!

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Poi vabbè, sabato sera sono andato a fare festa, e invece di fermarmi a dormire sono tornato a casa; per non cominciare a farmi odiare sin dal primo giorno in cui sono tornato, visto che non avevo le chiavi di casa, mi sono messo a dormire sotto le stelle... E ho lasciato questo biglietto a mio padre


giovedì 20 giugno 2013

Day 165 - 166

Niente di nuovo, a parte uno stomacache fastidioso.. Zzz... Meglio tornare a dormire va..

martedì 18 giugno 2013

Day 163 - 164

Questo inverno australiano si sta rivelando assurdo, di mattina esco congelando anche se indosso i vestiti invernali e poi alle 2 è da andare in giro in shorts e maniche corte!

Niente di nuovo sul fronte lavorativo..

In compenso ho scoperto che l'agenzia mi farebbe pagare pagare il processo per fare la richiesta del rimborso delle tasse, e pure di altre compagnie specializzate in questo!
Quindi piuttosto lo farò da solo, applicherò online!

domenica 16 giugno 2013

Day 161 - 162 - Go to play paintball they say..

... It's gonna be funny they say...

Come preannunciato oggi siamo andati a giocare a paintball, e com'è possibile constatare dalla foto qui sopra si è rivelato leggermente più doloroso del softair a cui sono abituato.
Ma mi sono divertito veramente molto, e sfortunatamente ho constatato di dover fare qualcosa per avere più "fiato"..
Ieri sera invece siamo andati a mangiare Ramen e un giro a Kings Cross, il suburb festaiolo.

Che dire, veramente ho avuto l'impressione che andassimo in un'altra città; passare dalle strade con quattro gatti che camminavano a marciapiedi super - crowded.

Oggi c'era anche una bella luce al tramonto, e quindi ho scattato anche questo paio di foto:



Comincio a pensare più spesso che il tempo che mi rimane in questa nazione si accorcia giorno dopo giorno, 
e la cosa ha i suoi risvolti negativi, d'altronde è diventato il posto in cui mi sono fermato di più dopo casa..

Stasera festeggerò con quei matti degli irlandesi per il compleanno di una di loro.

Ed essendo che domani non lavoro, è il momento di lanciarsi un po'...

Questi giorni sono abbastanza massacranti per il portafoglio, ma d'altronde quando ci tornerò?

venerdì 14 giugno 2013

Day 159 - 160

A causa del fatto che ieri ho lavorato più del previsto (quasi 7 ore) quando sono tornato non avevo molta voglia di iniziare il vlog, quindi lo farò oggi (ci provo).

E' stato un lavoro non troppo male, molto simile a quanto ho fatto precedentemente in fabbrica, ma un poco più attivo, così spostandomi e potendo muovermi un po' di più contrariamente all'altro, sono tornato in ostello solo stanco per la levataccia e non per il lavoro..

Domani giro in monorotaia prima che questa chiuda, e la sera a mangiare ramen.. Domenica paintball!

Faigo!

Volevo ancora una volta ringraziare tutti coloro che seguono questo blog per le visite.. Avete sfondate il tetto delle 9 mila visioni!

mercoledì 12 giugno 2013

Day 157 - 158

Ecco qui, anche oggi bloggo in mobilità: sono le 6.30 di mattina, e sto andando a lavorare.. L'altroieri purtroppo ho perso un lavoro perché durante il pomeriggio ho riposato dopo aver lavorato e ho dimenticato il cell spento e quando l'ho acceso era troppo tardi.. Ma almeno dopo 6 mesi ho acquisito abbastanza competenza linguistica per setuppare la segreteria! In mancanza di altro da fare (a dire il veri devi fare la spesa e il bucato, ma li faccio oggi quando torno promesso) siamo andati a giocare all'ormai famoso "internet point next door" dove hi scoperto che finora ho giocato nel server sbagliato e che devo ricominciare da capo... Vabbé.

Se riesco girerò il vlog anche.. Sono terribilmente in ritardo T_T

Comunque anche a Sydney é arrivato il fresco, e la mattina presto respirando si fa la nuvoletta.. Ora però si é già scaldato e non c'è già più.
Ieri poi c'era pure la nebbia che mi ha ricordato Venezia..

Dai, oggi cerco seriamente di girare il video!

lunedì 10 giugno 2013

Day 155 - 156

Here I am!

Ieri giornata tranquilla, siamo andati a giocare dietro casa visto che comunque di domenica non c'è molto da fare.. Più che altro si cerca di riposarsi per un po'!

Dopo aver infruttuosamente tentato di trovare una borsa per il portatile a buon mercato al mercato, con una rapida ricerca su gumtree ne ho trovata una nuova, bella e ad un terzo del prezzo che mi sparavano al Paddy's (10$ bucks). Sweeet.

Sono stato prima a prenderla, e tutto liscio come l'olio.

Domani lavorerò per scaricare delle furniture (arredamenti e mobili), per cui prevedo già un moderato mal di schiena. Il tizio per cui ho lavorato giovedì e sabato mi ha detto che potrebbe avere altri lavori per me, e quindi yesss.

Troppe cose mi stanno andando giuste, mi domando cosa stia covando il futuro per me -.- anche se dopo un periodo di sfiga polivalente ce ne vuole vuole uno cosi!!

Ora sono nel bus diretto a casa di Sara, che si é appena dovuta trasferire nell'edificio di fianco..

Oggi in Australia é festa nazionale per il compleanno della regina, e quindi molti esercizi commerciali sono chiusi e molte persone non lavorano. Ecco :)

sabato 8 giugno 2013

Day 151 - 152 -153 - 154

Eccolo qua, son vivo, non disperate (come fa mio padre quando mi manda un SMS e se non rispondo entro mezzo'ora il seguente messaggio al 99% contiene le parole "Sei vivo").

Chiedo perdono, ma tra pigrizia e impegni improvvisi non ho avuto modo di buttare giù qualche parola riguardo questi giorni. Ma almeno qualcosina da raccontare ora ce l'ho.

Martedì niente di particolare, se non che ho ricominciato ad avere lavori più o meno spesso con l'agenzia.

Mercoledì ho lavorato, sfortunatamente solo per 2 ore e qualcosa (ma tanto ne vengono contate 3, harr harr)   
 in un club (non come cubisto) bensì smontando un allestimento che era stato fatto per una serata particolare. 

Giovedì niente di particolare

Venerdì l'agenzia mi ha procacciato un lavoro per il martedì; infatti questa settimana sarà un long weekend per via del compleanno della regina, quindi lunedì molti esercizi commerciali saranno chiusi.
Nel pomeriggio di venerdì, l'agenzia mi ha richiamato  mentre ero in un internet cafè a giocare a gratis (come ogni primo lunedì del mese che è free) per un lavoro oggi (sabato) mattina.. Ho fatto 4 ore setuppando un ristorante in una delle barche della compagnia per cui ho già lavorato qualche settimana fa. Una volta finito sono tornato di corsa all'ostello, dove ho fatto le pulizie; nel mentre che facevo ciò ho ricevuto una chiamata dal tipo per cui ho lavorato mercoledì, quindi appena finite le pulizie sono volato all' Hilton hotel, dove ho aiutato ad allestire una stanza per una serata di gala..

E io che dicevo che non ci sarei mai finito, hah!

E stasera a mezzanotte e mezza, dopo aver pulito la cucina dell'ostello dovrò andare a smontare (finchè tutta la gente sarà a far casino e a sbevazzare, speriamo di fare colpo e fermarci a fare festa di gala a nostra volta!

Pew, queste cose sono avvenute troppo condensate, preferivo qualcosa di più regolare, ma ho accettato tutto e sono ancora qui.. Zzzz..

martedì 4 giugno 2013

Day 149 - 150 - 6 mesi, mezzo anno.

Buongiorno,

è in occasione dei 6 mesi qui in Australia che girerò il prossimo vlog (non l'ho ancora iniziato, chiedo perdono).

Questa è una data particolare e simbolica, in quanto manca poco al rientro e dovrò fare i conti con ciò di cui sono venuto a capo in questo lasso di tempo.

Credo che scriverò quest'articolo e poi lo leggerò filmandomi creando così il vlog e divenendo un modo per sapere le cose che scrivo alle persone che non hanno voglia di leggere tutte queste lettere in successione, e magari aggiungerò qualche altra nota nel video che non scrivo qui.

Ma cominciamo.

Era il 1 gennaio 2013.

Le porte di un nuovo anno si erano appena aperte, e con questo avvenimento che si ripete ogni 365 giorni avevo deciso di provare a prendermi del tempo; tempo per pensare, un'occasione per mettermi alla prova, un'opportunità per vedere se in altre condizioni la mia situazione di incertezza e dubbio nei confronti di ciò che voglio essere prossimamente si fossero schiarite, almeno un poco.

Riguardo i vecchi post e vlog, e mi accorgo che dopo il primo paio di mesi, il rifiuto di rassegnarmi e di arrendermi a fare (lavorativamente) cose che non mi piacevano, esistere con il solo scopo di evitare il non esistere, non mi andava giù; sono fermamente convinto di poter aspirare di più, devo solo trovare il modo e il campo giusto.

Erano tuttavia le motivazioni che mi spinsero a iniziare a studiare Lingue a Venezia, 2 anni or sono.

Ricordo che una sera d'estate di quell'anno, dopo aver finito di lavorare alle 3 di mattina com'ero solito quando lavoravo in un bar, scrissi che volevo iniziare l'università per appunto non essere relegato a quelle per me tristi opzioni: cameriere, sguattero, e simili.

Purtroppo ho realizzato che il rifiuto verso queste cose era maggiore della mia voglia di apprendimento (erano due cose coesistenti ma nettamente differenti ricordo), anche perchè non sapevo a cosa andavo incontro.

I motivi per cui avevo scelto questa facoltà e queste lingue erano per un ipotetico fine arrivare a fare da intermediario tra industrie o società.
Tristemente, ho dovuto presto constatare che la conoscenza della lingua in sè, senza una preparazione specifica nell'ambito, non sarebbe servita a molto, e che quindi il tipo di corso che stavo seguendo si sarebbe rivelato indicato per chi fosse voluto divenire professore o linguista puro, idee che non mi si confacevano.
Questa rivelazione, assieme alla riscontrata lentezza dell'apprendimento che ho avuto nell'estate 2012, mi ha angosciato un poco, facendomi tentennare. Mi è stato poi suggerito di posticipare certi esami particolarmente ostici (come letteratura tedesca) a settembre o all'anno successivo.
Inizialmente, questo mi ha aiutato e mi sono tranquillizzato un poco, ma poi avuto questo pensiero della "specializzazione" in un campo necessaria, ho deciso di accantonare temporaneamente gli studi per poterli eventualmente riprendere in futuro.

Non essendo il genere di persona che se ne sta con le mani in mano volentieri o per voglia, ho deciso di lavorare per un periodo di tempo finchè cercavo di raccapezzarmi.
Durante il periodo in cui ho lavorato, il sentire di un amico partito alla volta dell'Australia mi ha fatto riflettere che forse sarebbe stata una buona occasione per potermi prendere del tempo, vedere un poco il mondo, ed assaggiare della "vita reale".

Eh sì, perchè sono piuttosto convinto che finchè sì è a casa tra le tranquille e sicure mura domestiche, quando  non si hanno preoccupazioni primarie come il come procurarsi da mangiare, il dove stare e il come mantenersi, è molto facile perdere di vista le proprie mire e cose certe che si hanno.

E così, partendo, ritrovarmi ad essere una persona sola in questo mondo che sa tanto essere piccolo quanto grande e pieno di ostacoli quasi insormontabili, mi ha portato ad avere come pensiero primario le basi da avere: il mangiare, un posto dove dormire.

La cosa che segue immediatamente, una volta che si hanno queste certezze, è il pensiero: "Bene, ora che non ho preoccupazioni primarie, cosa voglio da me stesso e da ciò che ho attorno?" 

A questa domanda, le risposte immediate che sorgono sono: le passioni, le cose che piacciono a me.
Queste realizzazioni sono arrivate dopo il primo mese di permanenza, che, tra le altre cose, ancora considero
 il più fortunato, in quanto ho visitato molti posti e visto molte cose, trovato il lavoro presto e conosciuto molte persone che mi hanno accompagnato per i mesi successivi.

Ed è qui che ripenso al videolog del primo mese: The ThoR's Vlog - 2.8 - Revelations

Infatti, le cose che per me si sono rivelate essere quelle che mi piacciono e per le quali ho una passione sono l'informatica e, ancora di più, i videogiochi.
Il mese successivo è stato un tentativo di entrare in questo mondo in modo di fare qualche esperienza; ho anche cominciato ad informarmi sui vari corsi e modi che avevo per potermi creare una conoscenza e competenza nell'ambito.

Sfortunatamente, l'attuale diploma scientifico - tecnologico, si è rivelato piuttosto inutile anche in questa nazione; vani sono stati anche i tentativi di trovare un lavoro come receptionist o data entry, nonostante ECDL e destrezze varie, cosa che già mi attirava di più del lavapiatti.

Il terzo, il quarto e quinto mese sono stati un altalenarsi di pigreggio dovuto alla non preoccupazione di dover pagare l'affitto, ricerche lavorative blande su settori che a quanto parte non mi sono destinati (vedi sopra); ma anche lavori occasionali ottenuti tramite agenzia, per lo più di tipo operaio - bracciante, che, nonostante la loro fatica mi hanno fatto notare che nei lavori umili spesso ci sono persone che si accontentano delle piccole cose e che sono felici, ridono e scherzano mentre lavorano, cosa che crea un bel clima, in grado di far sopportare egregiamente l'obbligazione del dover lavorare..

Ovviamente a me è capitata la situazione opposita nell'ultimo lavoro che ho avuto come kitchen hand, ma vabbè, ho avuto spheega immagino.

Questo lasso di tempo sfortunatamente ha contribuito a creare una routine, che io considero tanto necessaria quanto il male supremo, in quanto è un po' come l'odio che apre la strada per il lato oscuro (Star Wars NdA). Infatti dalla routine si passa alla consuetudine, alle abitudini, alla pigrizia, alla noia.

Mentre ora, raggiunta questa data importante e simbolica, 6 mesi, ed essendo prossimo al rientro, devo cominciare a pensare a come regolarmi una volta tornato, visto che tra il lavoro pre - Australia e Australia se n'è andato un anno.
 Ho ripreso a guardare i vari tipi di corsi e opzioni, ma voglio prima  parlare con un paio di persone per chiarimenti e potermi indirizzare verso il percorso più adatto.
Purtroppo in Italia la situazione è più difficile del previsto, ma d'altronde se non voglio andare avanti a come ho fatto finora accontentandomi è il momento di rimboccarsi le maniche.

Overall, a parte queste mie (non?) progressioni, lo stare all'estero mi ha aiutato molto, per diversi motivi.

Considerando le cose base, sono migliorato in cucina (anche se solo recentemente ho cominciato veramente a combinare qualcosa di alternativo); a dispetto dei primi tempi dove mi mettevo a parlare con gente a caso e questi con me, ora sono piuttosto preoccupato da i nuovi coinquilini nella mia camera, ma solo per il fatto che lascio tutti i miei effetti in giro (computer etc), e non per altro.. Solo che appunto, rimanendo nello stesso posto per sei mesi, l'arrivo di persone nuove è sempre qualcosa di ambiguo!
Sono più sicuro di me quando devo muovermi da qualche parte, se necessario chiedo informazioni o di ripetere qualora non capisca (anche se da testardo che sono cerco di far da me).

Il conoscere altre culture, persone, consuetudini, COSE insomma di altri paesi, è un'esperienza che per certi può risultare violenta (vedi L'ultimo paragrafo) mentre per me è stata praticamente sempre una cosa positiva (a parte vedere la pasta con il ketchup, la pasta buttata in acqua fredda e portata a scaldare e aver cominciato a non vedere di buon occhio certi francesi per via della loro attitudine al creare un casino immaginabile ma vabbè).
Viaggiare e conoscere sono esperienze che letteralmente APRONO LA MENTE, e che consiglio vivamente a chiunque ne abbia la possibilità, anche solo per un weekend, anche solo in una città vicina.

Altre notizie prossimamente, e grazie dell'attenzione; ancora una volta, tutto questo è stato possibile anche grazie a voi lettori da vicino e lontano, che avete sopportato racconti alle volte non proprio incoraggianti o momenti di depressione non indifferenti.

Il pensiero del ritorno è dolce ed amaro allo stesso modo; so già che mi mancherà l'autonomia e il non avere molti vincoli o preoccupazioni, il potermi regolare come più mi aggrada e il non avere nessuno a cui rendere conto se non me stesso.
Ma d'altronde se voglio cominciare la strada che ho vagamente individuato, il ritorno è necessario, sia per un discorso economico, che pratico. Inoltre desidero veramente rivedere certe persone, e qui ne ho veramente per le quali rimanere (sì Sara, sto pensando a te :D).

A presto e buona giornata a tutti!