mercoledì 14 ottobre 2015

14/10


Ritornano i mesi invernali, anonimi, silenziosi, lugubri.
Di apatia e noia, oscurità.


In teoria sarebbero le migliori condizioni per praticare e godersi i miei hobby..

In teoria.

Where's someone to cuddle with?

martedì 15 settembre 2015

00:17

Viviamo a "slot" temporali di un anno, credo.

Pro-gaming? Troppo vecchio.
Musica? Troppo tempo necessario.

Ahh, dove andare, dove andare..

sabato 22 agosto 2015

Agosto

Martedì 18, ore 22.26.

Intanto lo inizio, mi prendo avanti.
Tra un neurone impegnato a trovare nuovi insulti per TelecomItaliaMerda (TIM) ed uno ad ascoltare un po' di musica nuova consigliatami, ho realizzato in questi giorni diverse cose.

- Io non vi piaccio;
- Alcuni di voi non mi vanno a genio;
- Altri mi stanno proprio sul cazzo;
- Mi chiedo come facciate a sopportarmi;
- Mi chiedo come io faccia a sopportarmi.

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Da un paio d'anni, le estati non sono intrise di memory material, numerose esperienze a cui ripensare con l'avanzare dei mesi verso il lugubre inverno.

La cosa comincia a pesarmi.

Non vedo il mare o la montagna da tanto.

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Non vedo gente nuova da tanto.

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Giovedì 19, ore 20.48.

Decisamente. Intrattabile.




Come al solito questo post, una volta terminato, avrà la lunghezza di uno striminizito pezzo di sterco.
Eppure nella mia testa sono sempre narrazioni lunghe trilogie!

Forse non sono così interessante.

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Ho notato che  quando inizio a soppesare dettagliatamente parole e punteggiatura o sta accadendo qualcosa di sensazionale o pigliammale.


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Procedono i giorni di test in un altro luogo di lavoro; troppe persone per un nuovo arrivato dalle blande conoscenze e capacità.

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Host Servizio: sistema locale (18) ti odio, incompleta informazione inutile.


Trovo questa copertina inquietante

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Un non specificato ammontare di anni passato in Vicenza; ogni autunno è intriso dei precedenti nelle sue vie umide dagli anfratti grigi.

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Denso.

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Sia Furler - Straight for the knife

You went straight for the knife, and I prepared to die

Your blade it shines

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Sto prendendo peso ad una velocità imbarazzante; ora so come ci si sente a non entrare nei propri vestiti estivi preferiti.

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No need to argue - The Cranberries

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Ohne Dich - Rammstein

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Venerdì ??:??



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Sabato 22

Nah, non c'ho voglia.

martedì 7 luglio 2015

luglio|update



Diciamo che questa immagine rappresenta solo parzialmente quello che sta succedendo


Lo stage è iniziato.
Ovviamente il mood di quando rientro a casa in queste roventi giornate rasenta il terreno incandescente.
Ho pure già iniziato a vestirmi in modo triste, con quella camicia a quadri e blue jeans con scarpe da ginnastica bianche; il ritratto dell'impiegato tipo, tipo.

L'ennesima estate passata a casa per una causa o l'altra; non sono mai stato un acceso sostenitore della villeggiatura, ma non vedo l'ora di farmi un giro al mare. E in montagna.

Con queste temperature bruciare pazienza, occasioni e tempo avviene fin troppo rapidamente.

23½ and counting.

Magari questo coso non c'ha mancato troppo.


giovedì 25 giugno 2015

25/06

Mi hanno smontato il letto temporaneo che mi ero messo, quindi niente foto del mio disagio vitale rappresentato in un immagine di condensato casino.

Inizierò a breve un altro corso di formazione con successivo stage fino a Dicembre.

Poi il forse lavoro a tempo indet. (terribile e allo stesso tempo per fortuna).

Niente soldi per altri 3 mesi e mezzo.

Bel modo di passare l'estate.


Ancora nessuno scoglio a dritta, capitano.

sabato 13 giugno 2015

u.

Già mezzo anno si è bruciato ed il resto di questo si prospetta come very low cost, low things, low.

sabato 25 aprile 2015

Considerazioni alcoliche

Sprit Campari.
Birra rossa.
Gin tonic.

Come i precedenti, non sono di primo acchito, dolce ("easy"?).
Ma poi.



domenica 5 aprile 2015

soonday

Curato.






Fai solo un bel respiro e lanciati in un altro film; tanto prima o poi alla realtà ci devi tornare.
Con il suo vento pungente sotto le nuvole coperte, gli alberi in lontananza a formare una conca nella quale ti ritrovi al centro, nel silenzio più pesante del solito.

Sapere che il mondo là fuori prosegue, si migliora, sbaglia e subito si riprende.

La stasi si protrae, senza segni di differenza, senza l'idea del cambiamento.


venerdì 3 aprile 2015

8.10


8.10
Si vede che questo orario l'avevo interiorizzato tempo fa per un qualche motivo; da quando mi sono svegliato lunedì a quest'ora per andare a tagliare legna, il resto della settimana mi ritrovavo sveglio, con il mal di testa, a guardare il sole alzarsi dietro il bosco.

Sono ormai passati 4 mesi da quando sono fermo lavorativamente.
La cosa peggiore, oltre alle insistenze parentali, è il presentarsi di idee grandi ed interessanti alle quali non mi posso dedicare causa incombenze più urgenti.

AKA sò sensa schei.

Stare a casa è sempre più fastidioso e sempre più necessario.


Sono ormai al punto in cui guardo le offerte lavorative in maniera svogliata, tanto so che al  90% riguardano venditori od operai o richiedono specializzazioni/esperienze delle quali non sono in possesso.

E sì che questa settimana è stata "diversa" dalle altre, sono uscito/dovuto uscire di casa in diverse circostanze: due volte a "campi", una volta a vedere personaggi di altri periodi di vita, una volta a chiaccherare di cose, progetti. Chissà cosa accadrà nel weekend.

Nel mentre, nulla di nuovo accade, il solito, grazie.

martedì 17 marzo 2015

'dache

Bramo.
Desidero.

Una camera, grande, con letto spazioso
Dal quale fissare il soffitto finchè non passa il mal di testa.
Con lo schermo che dalla distanza mi lancia la sua luce fastidiosa

Questa aveva i colori adatti, ma non le dimensioni.

domenica 15 marzo 2015

muh

La sleep privation, conosciuta anche come dormire poco, porta l'individuo alla condizione di essere intollerante a qualunque cosa sia più rumorosa delle fusa di un gatto, più luminosa di uno schermo grigio e più faticosa del trascinarsi lungo le ore della giornata fino al momento dove, con la confortante certezza della correlazione causa-effetto, il corpo dai noi comandato si lascia cadere sotto le coperte.

giovedì 12 marzo 2015

D'istinto

Cambio quest'oggi i panni del raccontatore di cose tristi e noiose per segnalarvi invece l'album di un mio caro amico: D'istinto degli Opificio del Dubbio.



Nonostante non mi sia ancora fermato ancora con questo mio amico per dargli la mia opinione sul disco che ho preso sabato scorso (sì Simone, quando ci vediamo ti do i soldi) ho passato diversi viaggi in auto ad ascoltarlo e riascoltarlo piacevolmente, individuando certi brani che avevo sentito live e consolidando la mia scelta sui brani che ho preferito.
Qualche serata mi sono anche sorpreso a canticchiarne delle strofe, o meglio, delle parole, dato che ho una pessima memoria.

Come genere e sonorità lo assimilerei al folk - rock: la presenza del banjo e del flauto rendono i ritmi incalzanti, che si sposano bene con la batteria precisa e la chitarra distorta ma non invadente.

(Nota: ho appena notato che su Spotify l'ordine è differente rispetto al disco; rispetterò quindi l'ordine del primo, così chi legge ed ascolta sarà "in pari").


Il primo brano, Narcolessia, già dall'introduzione fa inquadrare il genere in linea con la mia idea a molti, credo. Unitamente al ritornello cantato in coro, questi elementi rendono il primo brano un'ottima apertura con cui scaldare gli animi e portare a saltellare sotto il palco.

Il secondo brano, Dipinto d'autunno, continua sulla scia della canzone precedente, grazie al ritmo saltellante. Il tema su cui ruota è il colore dei capelli di questa ragazza (le rosse, creature mitologiche!), che va ad essere paragonato ai colori autunnali. Il ritornello, anche questo corale, si presta bene per agganciare un eventuale rossa al loro concerto e trascinarla in roteanti piroette. Furboni!

Vento nella gabbia, traccia numero 3, va ad occupare una delle prime posizioni per quanto riguarda la mia classifica personale. Il testo, semplice ed efficace, si fa capire senza tanti fronzoli:

"L'indifferenza su fare d'amore
uccidono il cuore ingabbiato di chi
non riesce ad uscire da questa prigione
il tempo è arrivato per me"

Ho in particolar modo apprezzato la parte con la ripresa a circa 2:40, con il flauto sempre presente ma mai lineare e sempre interessante con fioriture ben sposate con il banjo ad alleggerire la distorsione delle chitarre.

Alla 4 posizione di Spotify troviamo Nullità e divinità, che credo esser reputata dai componenti del gruppo una delle proprie perle migliori.. A me non ha particolarmente colpito, e credo la parte con l'assolo di chitarra sarebbe stato possibile sfruttarla ancora di più, elaborando qualcosa con il flauto.

Alla numero 5 è invece presente Profeta, che trovo invece interessante, sia come testo, sia come la parte ritmica e melodica che vi è sia stata arrangiata. L'attacco fatto a questa "profeta" è dell'infondatezza delle sue affermazioni e di codardìa; un Don Abbondio di questi tempi.

Numero 6, In bocca al gheppio, si rivela come qualcosa di "strano", ma che va a conquistarsi la seconda posizione per la mia classifica. A partire dal nome, che ho appena cercato su Google (gheppio) la canzone si dipana come un Alice nel paese delle Meraviglie, tra animali curiosi e correlazioni particolari, con il suo ritornello che mi sono canticchiato da solo qualche volta:

"Non scoprirai mai
quello che cerchi in te
in questa selva le tue risposte 
ti darà"

Senza contare il fighissimo pezzo a 1:30!

A chiudere il disco rimane Raggio di sole, con il suo ritornello veramente godibile ed un testo energetico che parla di rinascita e di dedizione. I suoi 2:47 minuti scorrono rapidi su questo ritmo rapido, ed è sicuramente un altro dei brani che mi sono piaciuti di più di questo album. 



Forte anche di averli visti live da qualche volta, mi sento sicuramente in grado di dire che questi ragazzi sono in grado di aumentare ancora il loro livello, pur risultando molto interessanti già da ora.

Non mi resta che augurare loro quindi di continuare su questa strada e genere, del quale non sono presenti molti gruppi qui a Vicenza che io sappia! 



Se volete contattarli li trovate qui: Facebook, Spotify



domenica 15 febbraio 2015

Numero 23, prego!

E così è drammaticamente arrivato il giorno del 23esimo compleanno.

Questa prima parte del secondo decennio della mia esistenza su questo pianeta è trascorsa in maniera alquanto insoddisfacente, motivo del mio perenne umore grigio da uno/due anni a questa parte.

Cose sono successe, come:

  • iniziato e lasciato un'università
  • lavorato
  • volato e tornato dall'altra parte del mondo
  • iniziato e lasciato un'altra università

Zero hype, nessuna attesa, nessun proposito per questa giornata.
"E' un giorno come un altro" ho risposto al mio ieri quando mi ha chiesto se fossi entusiasmato.

Coronata, giustamente, da avvenimenti minimi.

Forse, l'unica cosa da salvarsi è stata la torta, illuminata dalla fiamma delle candeline, un gesto semplice che è disgraziatamente riuscito a strapparmi un sorriso.
Unica cosa da salvarsi, che giustamente, non ho fotografato.




LA chiamata non ricevuta, la perenne apatia, l'insopportabile mancanza.

meglio abbondare di punti esclamativi, và.

Meglio accoccolarsi nel maglione preferito 


E accendersi una buona playlist, ormai ricorrente, i cui primi 10 minuti sono sintomo del mio stato

https://soundcloud.com/thump/mixed-by-kidnap-kid


La serata/giornata è trascorsa tra disagi di vario genere, tra pochi amici, dispersi nelle montagne vicine


Sono diventato (un filino) abbastanza insofferente.
(e soprattutto uso eufemismi con accresciuta frequenza)







E quindi mi dico, anzi mi auguro:
di avere la possibilità e la prontezza di cambiare le cose quando se ne manifesterà l'occasione
di recuperare, consolidare, migliorare i rapporti con le persone che rendono l'esistenza sopportabile
di trovare un modo, una via, per essere meno così
di soddisfare un po' di quella che ieri sera s'è chiamata la fame
di continuare a promuovere la mia passione, e riuscire prima o poi a farne un lavoro













Speravate in un articolo di tenore diverso dal solito? HAH!

domenica 8 febbraio 2015

Library

Vorrei avere una stanza, per me, in cui perdermi

Tra un brano musicale ed un altro, sorseggiando,


Guardando le volute illuminate dalla luce del freddo sole



giovedì 5 febbraio 2015

52

Come di consueto, ogni volta che finisco una serie tv/anime più che un film, subentra il ritorno alla realtà con tutte le sue problematiche ed indicazioni vaghe quando non assenti. La sua esistenza fine a se stessa, senza una particolare direzione, non è che un sentimento che l'umano non può sopportare, e che quindi evita in diversi modi.

Va a spalare la neve sul vialetto; fermandosi immobile nella neve che gli turbina attorno, assapora il fascino dell'esotico, degli eventi naturali.

Oppure.

Esce di casa.
Fa una chiamata.

oppure

S01E01.

domenica 18 gennaio 2015

18/01

Questa sera vi racconto di come diverse persone, tra cui me, siano arrivate a non essere più in grado di smettere di fare qualcosa.
Di stare ferme, non pensare a nulla di immediato.

Perchè è in questi momenti, che accade il tutto.

Le cose dimenticate riaffiorano, i doveri scordati tornano a chieder esecuzione.

Certi ricordi sono come dei chiodi nelle mura di casa; all'inizio, causano ferite sulla pelle nuova; dopo qualche tempo, impariamo ad evitarli, fino a che, per distrazione o per fato, il metallo torna a trafiggere la pelle ora invecchiata, risvegliando la presenza latente di quel punto.

Spendo/spendiamo lunghi minuti notturni a scorrere facebook, twitter, 9gag.
Poi si chiudono gli occhi, convinti di un riposo che ci farà arrivare al mattino del giorno dopo.

Quando però questo non succede si inizia l'imperterrito rotolare dei corpi nel letto, tartassati da qualcosa di non svelato.


domenica 11 gennaio 2015

New year resolutions

Come all'incirca ogni sabato rincaso con l'idea di buttar giù qualche parola, ma come sempre il sonno, il procrastinare, la non voglia prendono il sopravvento.

Stavolta, complice anche l'essere meno stanco del solito, invece lo farò.

Al momento sto vagliando le varie possibili "New Year Resolutions", e solo poche idee concrete si candidano per essere possibilmente portate a termine o delle quali mi interessi veramente..

Tipo l'andare a vivere per conto mio entro la fine dell'anno.

Si, perché al momento, complice anche l'esser temporaneamente disoccupato, mi sento stretto.
Stretto in questa casa dove non ho uno spazio fisico né mentale in cui non esser disturbato, criticato, infastidito.
99% of my time, you will find me here.

Stretto nel dover mantener una vicinanza con persone che nonostante siano vicinissime a livello familiare, non desidererei avere vicino in alcuna occasione.
Stretto nel vedere come ogni sabato non parto nemmeno più con delle aspettative, come non ci fosse nulla che mi attiri più di tanto.
Stretto nel sentirmi stretto, ma non a sufficienza per spingere a cambiare qualcosa.
Stretto nel fracassarmi le ossa con sessioni di ~13 ore al giorno di pc.
Stretto anche in questi pantaloni: credo che la cosa del "mi piace mangiare" mi stia cominciando a sfuggire di mano..
..così come altre eventuali cose oltre a quelle che sto seguendo ora.

Al momento non c'è spinta alcuna a perseguire qualsivoglia cosa diversa dal condurre la mia minuta barca nel vasto mare dei videogiochi, a parte uscire a mangiare/bere.

Il mondo si sta trasformando in qualcosa che guardo con distacco, notando solo certe piccole cose.
Come prima settimana di gennaio, ho realizzato in particolare la mia estrema e di molto aumentata propensione all'alterarmi quando le persone con cui comunico abitualmente scazzano le minime cavolate..

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Sono un pessimo creatore di contenuti.

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Vorrei poter apportare di più a questo mio spazio personale, ma la non voglia vince, quasi sempre.

giovedì 1 gennaio 2015

epicrapbattlesofhistory, BEGIN!


'giorno,

dopo aver cancellato la bozza precedente, mi ri-accingo a trasporre quanto scritto in precedenza.

Questo primo pomeriggio del nuovo anno mi ritrovo stranamente non riverso o caracollato su un divano/letto, nella difficile impresa di tirare fino a sera e non obliterarmi i cicli circadiani.

La nottata è trascorsa in maniera lievemente rocambolesca, non concludendosi grazie all'alternativa idea di vagare per il centro di Padova all'alba, piano che mi ha attirato per il fatto di essere in piedi ad un orario prima delle 8 di mattina (che non capita da un pezzo) e per l'idea di potermi aggirare per le strade vuote e congelate a qualche grado sotto lo zero, puntando a colazionare da qualche parte a qualche ora.

L'impresa è infine riuscita, ed ora cerco di non redigere messaggi o insulti a cose o persone, mentre la mancanza di sonno mi rende irritabile come pochi.