domenica 25 agosto 2013

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Eccolo qui, rincasato dopo una a dir poco fuori dall'ordinario settimana a Pag, Croazia.
Tralasciando i vari avvenimenti, ancora una volta, poco dopo il ritorno, sono stato accolto a suon di parole rudi ed ordini; ancora non viene percepito che questo perpetrare un'ostilità mi allontana sempre di più, e arriverò ad un punto di rottura pure io, nonostante la mia pazienza.

Domani inizio lo studio in preparazione per l'esame di ingresso alla facoltà di Informatica a Padova, cosa della quale non sono molto convinto.

Ma d'altronde non posso andare avanti a vivacchiare, no?

mercoledì 14 agosto 2013

Chiuso.

Le giornate al limite dell'improbabile credo si meritino un post al limite dell'improbabile.

Infatti, dopo l'ennesimo pomeriggio passato a ripetermi che chi viene alle mani per primo diventa automaticamente dalla parte del torto, alla sera le cose sono pure degenerate oltre a questo.

Mi spiego.

Stavo passando tranquillamente il mio pomeriggio guardando un film, da solo in casa, mentre l'inutile se ne stava fuori con cugini e amici vari. Al suo ritorno, mi sento dire di abbassare la musica, che doveva usare il computer portatile.

Ora, se l'italiano non è un' opinione, il computer portatile ha quell'intrinseca facoltà di non esser vincolato ad un posto, ovvero, di possedere l'attributo di essere mobile, da cui prende il nome, portatile.
Assodata la non vincolatezza di un computer portatile, mi sono dovuto sorbire "dispetti" di ogni tipo (spegnimento ripetuto di modem, musica sparata per disturbare il mio ascolto) di fronte al mancato abbassamento del volume, non esageratamente alto (come se fosse questo il vero problema).

Tutto questo per non sfruttare quella facoltà posseduta dal computer portatile, il potersi spostare con esso, possibilmente lontano dalle mie sfere.

Oggi è il giorno in cui dato l'ennesimo episodio di comportamento scorretto dell'animale che condivide il mio stesso patrimonio genetico io, in gran pompa e avendolo dichiarato apertamente anche a lui declamo:

addì 14 agosto 2013,
dopo l'ennesima mancanza di rispetto e aver assodato che mi ritrovo davanti
uno dei più grandi bugiardi, leccaculo aprofittatori che io abbia mai conosciuto nelle porzioni di mondo che ho esplorato,
dichiaro guerra di durata illimitata a quello sbruffone che mi ritrovo
come fratello 
che tutto tranne questo, si è rivelato essere sin da quando ha più di 10 anni.

Possano cascarmi le palle se non tengo fede a questo scritto.

Con un giramento di coglioni come non pochi,

Thomas Rappo.



Se poi ripenso che ha pure avuto il coraggio di "stare male" (leggasi: fare la vittima) quando l'ho dovuto salutare all'aeroporto prima di partire per Sydney, all'accoglienza che ho avuto al ritorno, ogni epiteto che gli attribuisco trova prova concreta.




mercoledì 7 agosto 2013

Reason #1

Ho appena notato di aver varcato la soglia delle 10 mila visualizzazioni e, ancora una volta, vi sono molto grato di questo risultato; sapere che ciò che decido di condividere viene letto (e spero apprezzato), è una fonte di soddisfazione ed un incentivo alla produzione.

Quest' oggi vi voglio parlare della fine di uno dei molti motivi che mi hanno fatto tornare dall'Australia, ovvero le vacanze trascorse a casa di un carissimo amico in compagnia di altri amici comuni.
Reduce da una semestrale permanenza in ostello e rimembrando le scorse edizioni di questo evento sapevo cosa aspettarmi una volta finito questo lasso di tempo.

E invece, ancora una volta sono preso in contropiede; il ritorno alla solitaria Villabalzana, con niente se non persone con le quali non sto molto bene assieme, dove ogni azione o inazione è criticabile, mi piomba addosso in maniera piuttosto pesante.

Il rientro alle mura domestiche è un gesto che mi pesa e mi mette dubbi riguardo alla mia sete di autonomia, o perlomeno, di una, almeno di poco, maggiore libertà; non di grandi cose, ma il semplice criterio del "vivi e lascia vivere" e un rapporto basato su richieste e non imperatività.

Il peso della scelta universitaria è ancora qui, che mi ricorda che con amarezza devo accettare il piano B per il mio prossimo futuro.

Ma a quanto pare, come dicono i Rolling Stones, "You can't always get what you want".