venerdì 24 dicembre 2010

spettacolo

tornato a casa dopo aver visto una rappresentazione teatrale..
ogni volta finiti gli applausi agli attori me ne vado via con un mezzo sorriso e con l'allegria in corpo, la contentezza di vedere cose che mi fanno stare bene.
me ne vado con un carico di positività come poche altre volte mi accade, e guardo il mondo come un luogo migliore di quello che è.
dopo però sopraggiunge l'angoscia della realtà, la distruzione dell'illusione..  questo avviene con il risveglio del giorno dopo, o eventi che mi riportano bruscamente alla realtà e a questo mondo grigio.

lunedì 20 dicembre 2010

il solito.

ore 19.00 di un pomeriggio come altri.
la solita storia come quella di tanti altri pomeriggi.
"Non parli mai, quando lo fai devi sempre chiedere, tratti male tuo fratello, non ci dici mai niente".
sarà perchè sarebbe anche ora che vi fareste una vagonata di cazzi vostri, se vi devo parlare di qualcosa ve lo vengo a dire.
Quanto alla creatura con mio simile patrimonio genetico se fa l'impossibile per risultare fastidioso (scartavetratore di palle a grana grossa) quale potrebbe mai essere la reazione se non rivolgermi semplicemente non adeguatamente nei suoi confronti e/o risultare lievemente scortese?

giovedì 16 dicembre 2010

abitudine

In fondo siamo solo abituati ad essere sempre ad un livello minimo di benessere al punto da immaginarlo sottinteso, e sono molto poche le volte in cui non abbiamo a disposizione ciò che per noi ci pare normale che ci sia.
Facendo  un esempio stupido, di questi freddi giorni, se ci pensiamo il freddo o comunque l'essere in una condizione diversa dal proprio benessere, non è che transitoria e della quale non apprezziamo la vera natura.
Andando da un luogo all'altro, rimanendo al caldo, non capiamo quanto bello sia quest'ultimo (a meno che non giriate in maniche corte come il sottoscritto).
Quello che voglio dire è che per poter apprezzare le belle cose è altresì necessario sperimentare i loro opposti.

giovedì 9 dicembre 2010

ma toh!

e fu così che lo stesso giorno in cui veniva decretata (ufficialmente, ufficiosamente era finita da un pezzo ) la fine del mio primo gruppo musicale, ricevetti non una, ma bensì signore e signori lettori, ben 2 proposte ad entrare in un gruppo, di cui una in particolare attirava la mia attenzione, in quanto non si poneva con decisione su un genere specifico; tutt'altro, l'idea sottostante era quella di creare "qualcosa di nuovo".
La proposta mi fece passare innumerevoli stati d'animo nell'arco dei nanosecondi antecedenti il mio sì! passando da completo smarrimento, a stupore, a meraviglia e infine in tripudio, perchè finalmente (forse) avrei potuto avere un'altra occasione di salire su un palco e assaporare la magia, assieme ad un'elevata dose di fifa e adrenalina, di avere qualcuno da coinvolgere, da stupire.
Ma soprattutto aver la possibilità di raccontare e descrivere cose  che altrimenti non renderebbero. Il modo? La Musica.

cimice

proprio quello è l'insetto che mi ronza attorno con il suo grasso bzzzzzzzzzzz, rumoroso, ma innocuo e inodore fino a torchiatura contraria.
l'idea di un blog mi è venuta in mente stamattina (di nuovo in quanto non sono nuovo del tema) mentre sulla solita corriera diretta al luogo di "istruzione" riflettevo sui vari aspetti delle persone e dei loro modi di rapportarsi.
 non scrivo in questo minuscolo angolo di web per essere letto e/o per ricevere commenti, forse perchè serve più a me scrivere ciò che penso che a qualcun'altro di leggerlo.
dopotutto scrivere su un diario è ancora più impegnativo, in quanto si è costretti a essere più o meno sinceri (e non è così semplice cancellare gli errori).
Inoltre il diario è per definizione un continuo aggiornarsi in ordine cronologico,  mentre io qui chissà quanto spesso ci passerò, molto probabilmente quando avrò qualcosa da raccontare a questo paziente foglio bianco.
Chiunque legga faccia sua la definizione di blog: personale perchè appartenente all'autore, e pubblico perchè può esser letto da chiunque. Detto questo buona lettura.