mercoledì 2 ottobre 2013

4risate_inpadella

Vi racconto l'ultima.

Ieri sera, a causa di una mutua collaborazione tra diverse persone nel mio recentemente acquistato strumento di sfogo (questo), si erano fatte le 00:20. Il genitore incazzato scende, chiedendo con fare piuttosto minaccioso che ci facessi ancora alzato dato che l'indomani sarei dovuto andare all'Università.  La parte più importante del discorso fu la chiusura quando se ne andò, qualcosa del tipo: "ma chi vuoi prendere in giro, vai a cercarti un lavoro" che mi ha fatto pensare per diverso tempo prima di dormire e causato un risveglio non dei migliori.

Si, perché ho valutato veramente l'ipotesi.

Ma per ottenere finalmente un autonomia e potermene andare di casa e non dover rivedere loro e non dover stare a sentirli, poter fare come un maggiorenne qualunque.

Il fatto é che l'università di per sé é la celebrazione della persona come individuo autonomo, dove andare o non andare a lezione, studiare o non studiare, esami o non esami, sono solo scelte dell'individuo.

Questo per dire che SO che sta diventando tardi e che sarebbe meglio andare a dormire, ma per il momento, io, individuo autonomo, DECIDO di non farlo. Non sono un bambino piccolo.

E poi neanche la frequentasse LUI l'università, neanche l'avesse pagata LUI l'università; vengo interferito anche ora che prendo scelte e decisioni per conto mio.

Il colmo é poi che lui é stato uno di quelli che ha insistito di più affinché studiassi. Ironico, no?

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