mercoledì 25 dicembre 2013

Il solito

Ancora una volta ci ritroviamo nel periodo festivo, con le sue solite sequenze di azioni: auguri, scartaggio di regali (e palle), golose abbuffate (probabilmente l'unico motivo per cui riesco a sopportare questo periodo) e la settimana prima di quella celebrazione così ritenuta importante che è il capodanno si trasforma in una caccia al tesoro di persone con cui passarlo, luoghi o troppo lontani o troppo costosi o troppo e basta, le spese, le storie, i saluti.

Questa seconda metà dell'anno dal ritorno dall'Australia è stata per me abbastanza piuttosto negativa (leggasi una merda).

Sì, perchè oltre alle delusioni di tipo sentimentale - decisionale - sociale, sono tornato e ho trovato tutto com'era prima; i miei genitori uguali, i luoghi e le persone che frequento uguali, le abitudini sempre quelle.

Io purtroppo sono cambiato, a detta di diversa gente, e sono piuttosto convinto che questa certa gente ometta volontariamente "in peggio".

Più cinico, svogliato, infastidito e con le sfere più traslate che mai.

Sopporto il frastuono delle riunioni familiari in ossequioso silenzio, cercando di trattenere i neuroni dal andare ad assalire la miriade di cuginetti urlanti che mi attorniano, ascoltando i discorsi "degli adulti" e sentendo che anche quelli non sono cambiati; l'hype al raggiungimento della mezzanotte del 24 dicembre è ai minimi storici.

Un po' questo comportamento da parte mia è voluto, un po' è indotto; nelle poche occasioni in cui decido di vedere se "unirmi" al "nemico" si rivela divertente, ne rimango ogni volta con l'amaro in bocca, vedendo che nelle occasioni successive viene richiesto a gran voce un tale comportamento, mentre io lo considero un grande errore; pertanto ritorno nel mio inattaccabile vocabolario di risposte striminzite onde evitare discorsi che sicuramente andrebbero a parare in argomenti dei quali o ne esce una discussione a millemila decibel o mi devo zittire per mancanza di informazione.

Senza contare poi che i commenti sul mio fisico sono stati quasi il topic della serata, fantastico oh.


Il pensare poi che un anno fa mi preparavo ad un salto in avanti dato dalla mia partenza verso l'altra parte del mondo, mi porta un po' di pensieri anch'esso, in particolare di nostalgia.
Non sto studiando abbastanza per l'esame di algebra e non so nemmeno se lo darò in gennaio, nonostante sappia già che si tratta di una pessima idea, ma d'altronde è di una difficoltà piuttosto rilevante.

Si preannuncia un capodanno all'insegna di tristezza e regrets.

Per concludere, non vi auguro quindi delle buone feste, augurio piuttosto vuoto e senza senso: dirò quindi, buoni pasti e che la digestione sia con voi.


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