domenica 15 febbraio 2015

Numero 23, prego!

E così è drammaticamente arrivato il giorno del 23esimo compleanno.

Questa prima parte del secondo decennio della mia esistenza su questo pianeta è trascorsa in maniera alquanto insoddisfacente, motivo del mio perenne umore grigio da uno/due anni a questa parte.

Cose sono successe, come:

  • iniziato e lasciato un'università
  • lavorato
  • volato e tornato dall'altra parte del mondo
  • iniziato e lasciato un'altra università

Zero hype, nessuna attesa, nessun proposito per questa giornata.
"E' un giorno come un altro" ho risposto al mio ieri quando mi ha chiesto se fossi entusiasmato.

Coronata, giustamente, da avvenimenti minimi.

Forse, l'unica cosa da salvarsi è stata la torta, illuminata dalla fiamma delle candeline, un gesto semplice che è disgraziatamente riuscito a strapparmi un sorriso.
Unica cosa da salvarsi, che giustamente, non ho fotografato.




LA chiamata non ricevuta, la perenne apatia, l'insopportabile mancanza.

meglio abbondare di punti esclamativi, và.

Meglio accoccolarsi nel maglione preferito 


E accendersi una buona playlist, ormai ricorrente, i cui primi 10 minuti sono sintomo del mio stato

https://soundcloud.com/thump/mixed-by-kidnap-kid


La serata/giornata è trascorsa tra disagi di vario genere, tra pochi amici, dispersi nelle montagne vicine


Sono diventato (un filino) abbastanza insofferente.
(e soprattutto uso eufemismi con accresciuta frequenza)







E quindi mi dico, anzi mi auguro:
di avere la possibilità e la prontezza di cambiare le cose quando se ne manifesterà l'occasione
di recuperare, consolidare, migliorare i rapporti con le persone che rendono l'esistenza sopportabile
di trovare un modo, una via, per essere meno così
di soddisfare un po' di quella che ieri sera s'è chiamata la fame
di continuare a promuovere la mia passione, e riuscire prima o poi a farne un lavoro













Speravate in un articolo di tenore diverso dal solito? HAH!

domenica 8 febbraio 2015

Library

Vorrei avere una stanza, per me, in cui perdermi

Tra un brano musicale ed un altro, sorseggiando,


Guardando le volute illuminate dalla luce del freddo sole



giovedì 5 febbraio 2015

52

Come di consueto, ogni volta che finisco una serie tv/anime più che un film, subentra il ritorno alla realtà con tutte le sue problematiche ed indicazioni vaghe quando non assenti. La sua esistenza fine a se stessa, senza una particolare direzione, non è che un sentimento che l'umano non può sopportare, e che quindi evita in diversi modi.

Va a spalare la neve sul vialetto; fermandosi immobile nella neve che gli turbina attorno, assapora il fascino dell'esotico, degli eventi naturali.

Oppure.

Esce di casa.
Fa una chiamata.

oppure

S01E01.

domenica 18 gennaio 2015

18/01

Questa sera vi racconto di come diverse persone, tra cui me, siano arrivate a non essere più in grado di smettere di fare qualcosa.
Di stare ferme, non pensare a nulla di immediato.

Perchè è in questi momenti, che accade il tutto.

Le cose dimenticate riaffiorano, i doveri scordati tornano a chieder esecuzione.

Certi ricordi sono come dei chiodi nelle mura di casa; all'inizio, causano ferite sulla pelle nuova; dopo qualche tempo, impariamo ad evitarli, fino a che, per distrazione o per fato, il metallo torna a trafiggere la pelle ora invecchiata, risvegliando la presenza latente di quel punto.

Spendo/spendiamo lunghi minuti notturni a scorrere facebook, twitter, 9gag.
Poi si chiudono gli occhi, convinti di un riposo che ci farà arrivare al mattino del giorno dopo.

Quando però questo non succede si inizia l'imperterrito rotolare dei corpi nel letto, tartassati da qualcosa di non svelato.


domenica 11 gennaio 2015

New year resolutions

Come all'incirca ogni sabato rincaso con l'idea di buttar giù qualche parola, ma come sempre il sonno, il procrastinare, la non voglia prendono il sopravvento.

Stavolta, complice anche l'essere meno stanco del solito, invece lo farò.

Al momento sto vagliando le varie possibili "New Year Resolutions", e solo poche idee concrete si candidano per essere possibilmente portate a termine o delle quali mi interessi veramente..

Tipo l'andare a vivere per conto mio entro la fine dell'anno.

Si, perché al momento, complice anche l'esser temporaneamente disoccupato, mi sento stretto.
Stretto in questa casa dove non ho uno spazio fisico né mentale in cui non esser disturbato, criticato, infastidito.
99% of my time, you will find me here.

Stretto nel dover mantener una vicinanza con persone che nonostante siano vicinissime a livello familiare, non desidererei avere vicino in alcuna occasione.
Stretto nel vedere come ogni sabato non parto nemmeno più con delle aspettative, come non ci fosse nulla che mi attiri più di tanto.
Stretto nel sentirmi stretto, ma non a sufficienza per spingere a cambiare qualcosa.
Stretto nel fracassarmi le ossa con sessioni di ~13 ore al giorno di pc.
Stretto anche in questi pantaloni: credo che la cosa del "mi piace mangiare" mi stia cominciando a sfuggire di mano..
..così come altre eventuali cose oltre a quelle che sto seguendo ora.

Al momento non c'è spinta alcuna a perseguire qualsivoglia cosa diversa dal condurre la mia minuta barca nel vasto mare dei videogiochi, a parte uscire a mangiare/bere.

Il mondo si sta trasformando in qualcosa che guardo con distacco, notando solo certe piccole cose.
Come prima settimana di gennaio, ho realizzato in particolare la mia estrema e di molto aumentata propensione all'alterarmi quando le persone con cui comunico abitualmente scazzano le minime cavolate..

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Sono un pessimo creatore di contenuti.

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Vorrei poter apportare di più a questo mio spazio personale, ma la non voglia vince, quasi sempre.

giovedì 1 gennaio 2015

epicrapbattlesofhistory, BEGIN!


'giorno,

dopo aver cancellato la bozza precedente, mi ri-accingo a trasporre quanto scritto in precedenza.

Questo primo pomeriggio del nuovo anno mi ritrovo stranamente non riverso o caracollato su un divano/letto, nella difficile impresa di tirare fino a sera e non obliterarmi i cicli circadiani.

La nottata è trascorsa in maniera lievemente rocambolesca, non concludendosi grazie all'alternativa idea di vagare per il centro di Padova all'alba, piano che mi ha attirato per il fatto di essere in piedi ad un orario prima delle 8 di mattina (che non capita da un pezzo) e per l'idea di potermi aggirare per le strade vuote e congelate a qualche grado sotto lo zero, puntando a colazionare da qualche parte a qualche ora.

L'impresa è infine riuscita, ed ora cerco di non redigere messaggi o insulti a cose o persone, mentre la mancanza di sonno mi rende irritabile come pochi.