domenica 21 luglio 2013

Semplicemente, Estate.

Il sole.
La luce che dona alle cose un'aria diversa.
I colori diventano più intensi, tanto da vederne di diversi dal solito.
Il profumo della gialla erba rovente si diffonde nell'aria, rimanendo di fondo, senza diventare fastidioso.
Il frinire esasperato delle cicale che si lamentano dei numerosi gradi Celsius.
Le risate degli amici, radunati sotto un portico, quasi come seguendo un antico rito di ricongiungimento.
La musica nell'auto, che a tutto volume si diffonde tra i monti Berici, mentre me ne sto con il braccio fuori dal finestrino.

Il fuoco acceso nel campo crepita, mentre vengono aggiunti altri rametti secchi.
Le stelle si distendono fino dove l'occhio riesce a vedere, e la città lontana è anch'essa una miriade di luci.
Gli insetti che saltano come forsennati spaventati dal passaggio delle persone, spaventate anch'esse.
L'atmosfera è distesa, le parole scorrono leggere come un piccolo fiumiciattolo a fine primavera.
Ogni tanto, un insetto apparentemente più pericoloso, riporta all'attenzione i pigri umani che se ne accorgono e che con un urlo o uno scatto, si portano velocemente fuori portata.

Passare per la città deserta, vedere l'asfalto tremolare.
Uscire di sera, e non voler rientrare in casa, anche se l'ora è tarda, la temperatura è così semplicemente adatta a stare fuori, anche se non si fa nulla di particolare, anche se il giorno seguente l'ora di risveglio è semplicemente sbagliata per questa stagione.

La camicia bianca sporca del verde dell'erba.
I pantaloncini neri con le macchie di terra.
Le ginocchia rosse.
L'auto che sembra sia stata attraversata da un uragano.
Le scarpe con le erbacce dentro.

La pioggerella leggera che inizia a scendere.

E' una stagione fuori dal tempo, nella quale non si riesce con facilità a pensare al dopo, a fare progetti seri e lontani nel tempo, dove le idee sono fantasiose ed esagerate, e a volte vengono pure realizzate, tra una risata generale e un paio di drink di troppo.

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