mercoledì 3 luglio 2013

Post Australia PT.1

1 luglio 2013

E così, rieccoci tornati alla vita "normale", dove ogni cosa è la stessa (o quasi), dove il crescere in questo piccolo
villaggio di provincia credo abbia segato la mia voglia di vivere con la sua monotonia e mancanza di stimoli, e con me, che
ancora una volta, mi trovo in difficoltà e senza vedere le possibilità di un cambiamento effettivo.

Il sentore di già visto, il "calore" dei posti e degli ambienti conosciuti, senz'ombra dubbio è una cosa che mi
si è conficcata nel cervello, e trovare un modo di liberarsene è quanto mai difficoltoso.
Questo periodo di stasi, nel quale ho la temporanea libertà di poter scegliere in che direzione dirigermi,
ma allo stesso tempo avendo presente delle scelte più indicate di altre, è qualcosa che si è già ripetuto,
nonostante sia abbastanza sicuro che sia la prima volta che mi accade a 21 anni, in questi modi, in queste circostanze.

La mia vita è stata un costante altalenarsi di sensazione di "già visto" e di rare eccezioni. Sempre, anche in Australia è capitato
spesso. Mi sembra quasi di non esserci stato, ma nelle piccole cose, come farmi da mangiare o piegarmi dei vestiti,
il mio corpo ricorda di quando ero la' e facevo le medesime cose.

Svegliarsi in queste mattine d'estate, vedere il sole e il verde e il canticchiare degli uccelletti, è una visione che fin
troppo spesso ho avuto, e ormai non mi si confà più.
Il modo di evitarla è però a me sconosciuto, e andare via con quanto io sono ora sarebbe piuttosto difficile e forse anche deleterio per
quel famoso "individuo che potrei diventare".

Piccole cose sono cambiate in 6 mesi, ma ancora l'apatia che (mi) permea in questo posto è sempre presente, e
credo che finchè vi starò la situazione non cambierà.

Sarà che provo queste sensazioni perchè sono stato in una metropoli di 4 milioni  di persone fino a poco fa, ma credo sia
più una caratteristica (o maledizione) intrinseca di questo luogo.

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