mercoledì 26 giugno 2013

Update of Day of Surprises (più dettagli)

Scusate per gli ennesimi ritardi, cari telespettatori e telespettatrici, ma in questi giorni
sto avendo parecchie cose da sistemare, e molti insulti per il mio nuovo pc in particolare, in quanto
non volendo rassegnarmi a non avere un lettore cd, questo comporta un diverso numero di scazzi.

Ma ora sembra che sia tutto apposto, quindi posso tornare a picchiettare su questa tastiera meccanica
sbarluccicosa e rumorosa per raccontarvi di quello che è stato il rientro dalla lontana Australia.

Partimmo alle 11 circa di venerdì mattina dall'areoporto di Tullamarine, Melbourne.
Come per il precedente trasferimento nella città nel Victoria dalla grande Sydney, non ci controllarono
il peso del bagaglio a mano, e quindi le mille preoccupazioni, pesate di valigia al fine di controllare
se sarebbe valsa una multa o meno e le (mie in particolare) imprecazioni dovute al fatto di limare fuori etti su
etti (leggasi: abbandonando un paio di scarpe, buttando via il possibile e tagliando il cartoncino dei contenitori
delle componenti rendendomi un disperato esportatore) si rivelarono solo un fastidioso scherzo del destino.

In ogni caso, la compagnia con cui volammo, Air China, si rivelò, logicamenteò popolata in maggior parte da chinesi.

Non che abbia qualcosa contro, ma la tizia che avevo di fianco che tirava scatarroni degni di un nonno
campione di briscola nello stato del Texas non era esattamente il massimo della compagnia. Senza contare la lotta durata
l'intero viaggio per il controllo del bracciolo, nel suo caso con un atteggiamento piuttosto aggressivo, e non si
risparmiava "distrattamente" di urtarmi o cacciarmi i gomiti nelle costole.

Una volta arrivati a Shangai poi, appena scesi dall'aereo ci aspettavano 6 ore di scalo, rivelatesi 7 per via
del secondo ritardo su due; anyway, ci dirigemmo verso il ritiro dei bagagli per scoprire con sorpresa
che non potevamo raggiungerli, in quanto dovevamo passare un controllo per l'immigrazione.

Questo non ha molto senso, in quanto, non volevamo certo andare in giro per Shangai alle 11 di notte,
pertanto non necessitavamo un visto. I simpaticoni dell'immigrazione invece, oltre a rispondermi in malo modo e
avendo un atteggiamento decisamente non cortese ci fecero aspettare e compilari i moduli
per ottenere un visto temporaneo. Sempre la stronzetta seduta al suo banco, dopo 15 minuti di attesa, ha posto
il timbro del visto nella prima pagina che le è capitata a tiro, ovvero la terza. Ma sei scema? La prima e la
seconda pagina sono vuote, e tu mi cacci sto timbro del visto grande circa 10 cm (no joke) in terza pagine? Vabbè.

Ho scoperto poi che il timbro australiano mi era stato posto in una posizione ben peggiore, esattamente in mezzo al passaporto..
Immagino che quelli dell'immigrazione si divertano con queste piccole cose durante l'orario lavorativo.

Una volta girovagato l'aeroporto, che per inciso è enorme (ha più di 250 gate!), andammo a cambiare qualche soldo,
dove fummo chargati (tassati) di 10AUD solo cambiare i soldi. Passando sopra anche a questa, andammo a mangiare
nell'unico posto aperto, in cui nonostante avessero un menù parecchio interessante, dato l'avvicinarsi dell' l'orario di chiusura
(11 di sera, in un aeroporto enorme dove potrebbero fare soldi a palate stando aperti 24/24 ma vabbè)
ci gustammo un ramen per ingannare l'attesa, e ancora più importante, per rifarci lo stomaco dai non eccezionali
pranzi consumati ad alta quota.

La seconda parte del tragitto sfortunatamente non mi concesse abbastanza ore di sonno per poter arrivare riposato e
senza essermi sorbito tutto il volo. Quanto meno mi sono visto qualche film.

Complessivamente il viaggio è andato abbastanza bene nonostante si sia rivelato più lungo dell'andata, anche perchè
sapevo già che cosa mi aspettava (e non mi sono mangiato roba avariata prima di partire).
All'arrivo, dopo un attimo di spaesamento per non vedere gli amici venuti a recuperarmi e dovendo restituire la borsa
prestatami da Miky per trasportare le componenti (grazie ancora Miky!) mi accolsero con una borsata in faccia
ed un sollevamento inaspettato.
Il ritorno in macchina si è rivelato quasi inesistente, d'altronde con il metro sfasato da 2 voli di circa 10 ore
ciascuno sfido io! All'andata invece ebbi l'impressione che fosse infinito.. Probabilmente per la tensione,
l'impazienza e il salto nel vuoto.

Arrivato nella piccola Villabalzana, la prima vittima del ritorno a sorpesa è stata mia madre, che purtroppo
mi ha visto dalla distanza, e quindi non è andata esattamente come mi ero immaginato ma è stato
parecchio divertente lo stesso. I parenti tutti sono poi arrivati a scaglioni, e mi sono gustato tutte queste
reazioni meravigliate, sempre con l'adrenalina in corpo per l'emozione.

Una volta pranzato, con la piccola cricca mi sono dedicato al montaggio del pc, giusto per avere una mano
e qualcuno di un po' più competente che mi aiutasse. Inutile dire che il risultato è meraviglioso, e che soddisfa
questo sogno che avevo da un po' di tempo.

Una volta finito con l'assemblaggio, ci siamo diretti alla casa di un amico per preparare il piccolo party in onore del
mio rientro, ovviamente con il 90% degli invitati che non sapeva della mia presenza e che quindi ha comportato la ripetizione
dell'effetto sorpresa, personalizzato per ogni persona (circa), anche qui con grasse risate e racconti.

Invece di dormire fuori casa, ho ricevuto un passaggio fino alla magione, dove una volta riscontrato di non
esser in possesso delle chiavi e non volendo svegliare nessuno alle 3 di notte già dal gioro 0 del mio rientro,
mi misi a dormire all'aperto, con una temperatura gradevole e senza tanti problemi; lasciai un biglietto
sulla macchina di mio padre informandolo della non necessità del mio recupero, e della mia attuale locazione
dormifera; alle 5 di mattina, quando si alzò per andare a lavoro mi svegliò e mi cacciò a letto, dove andai senza molte
proteste.

Il resto dei giorni è stato un susseguirsi di altre sorprese, mangiate, saluti, e pisolini post - jet lag.

Fino a ieri, giorno in cui sono riuscito dopo mille peripezie a far sistemare la mia piccola auto, e oggi, in
cui sono riuscito a far funzionare il nuovo pc.

Appena riuscirò editerò il vlog dei sei mesi, e comincerò a editare quello dedicato al post Australia, purtroppo
ancora non sufficientemente corposo.

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