lunedì 6 maggio 2013

Day 122.

Levataccia alle 5 e un quarto, dormita di 4 ore, iniziato a lavorare alle 6.. Spostare cose da una barca "cruiser" ad un'altra, mi sento il moto ondoso in testa.
Alla mattina la città è deserta, e si possono vedere piccole cose che di solito non si notano, tipo un ratto gigante che è sfuggito alla mia fotografia o l'effetto imperioso dell'arcata cinese:





But alive & kicking!

Appena chiamato il boss del posto che sarebbe la perfezione, trial tra 1 ora.
Se mi prendono sabato tiro feston (di nuovo).

Che giornatina.

A dopo con il meteo e la scoperta se prenderò questo lavoro.

[FAMEEEEEEEEEE]

(ore dopo)

Assunto. Ma il posto non mi piace, il carico di lavoro è maggiore rispetto a quello che avevo nel ristorante, devo fare un questionario che mi sta facendo dannare e le ore non passano mai. Senza contare che questo trial mi puzza da sfruttamento visto che ho fatto 6 ore  e non sarò pagato ma vabbè, almeno tirerò i soldi per fare quello che voglio.

Convinto lui.

L'ultimo colpo all'anima è andato, l'Australia dopo avermi tirato fuori tutti gli scheletri nell'armadio me li ha lanciati addosso tutti insieme, e ora me ne sto qui sotto un cumulo di ossa ad aspettare di ritrovare qualcosa che valga gli sforzi per raggiungerlo.

Mi aspetta un lungo, interminabile periodo.

FUCK ME. Me ne vado a dormire senza una lacrima, solo con la silente, greve, plumbea rassegnazione di chi si ritrova davanti ad una decisione pesante ma forse necessaria. G'night.

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